Lover at Last
14
Quando
si dice una partenza ritardata.
Mentre
Qhuinn si smaterializzava dalla magione, non riusciva a credere che fossero le
dieci di sera e loro stessero per iniziare. Inoltre, la Confraternita se n'era
stata rintanata nello studio di Wrath per una vita e quando lui e John erano
finalmente stati ammessi, l'annuncio di V che la prova contro la Banda dei
Bastardi era praticamente inviolabile li aveva portati a un'altra mezz'ora di
insulti verso Xcor e i suoi sottoposti.
C'erano
un sacco di modi creativi per usare la parola cazzo, in aggiunta a degli incredibili suggerimenti per posti dove
infilare oggetti inanimati.
Per
esempio, non avrebbe mai pensato di farlo con un rastrello da giardino.
Divertente. Davvero.
E
Blay si era perso tutto.
Riprendendo
forma nell'area boschiva sudoccidentale del complesso, Qhuinn si costrinse a
non interferire riguardo ciò che aveva trattenuto il ragazzo - anche se il
succo del discorso era che il guerriero se n'era andato nella sua stanza e non
ne era più uscito. E, considerato che la maggior parte degli incidenti avvengono
in casa, c'era una buona probabilità che non avesse subito alcuna lesione da
caduta.
A
meno che Saxton non si fosse messo a giocare a togliergli da sotto i piedi il
tappetino della loro stanza da bagno.
Con
l'istinto di prendersi a schiaffi, scandagliò il paesaggio innevato mentre
John, Rhage e Z gli apparivano di fianco. Le coordinate per quel posto le
avevano trovate nei telefoni di quei ladri d'auto della notte precedente, l'apparente
proprietà abbandonata era all'incirca a dieci o quindici miglia dal posto dove
li aveva acchiappati col suo Hummer.
"Che
diavolo è questo?"
Quando
qualcuno parlo, lui lanciò un'occhiata oltre la sua spalla. Che diavolo era corretto. Dietro di loro
apparve un edificio a forma di scatola, alto come il campanile di una chiesa e
senza fronzoli come un cassonetto per i rifiuti organici.
"È
un hangar per aerei," annunciò Zsadist avviandosi in quella direzione.
"Deve esserlo."
Qhuinn
lo seguì come ultimo del gruppo nel caso qualcuno decidesse di presentarsi con
un Ciao-come-state.
Blay
fece la sua apparizione attraverso l'aria sottile completamente vestito in
pelle e pesantemente armato come tutti loro. In risposta i piedi di Qhuinn
rallentarono per fermarsi nella neve, soprattutto perché non voleva scivolare sul ghiaccio e fare la figura dello stronzo.
Dio,
era uno schifoso figlio di puttana, pensò mentre Blay iniziava a farsi avanti.
Guai in Paradiso?
Benché
non ci fosse contatto visivo tra loro, Qhuinn si sentì obbligato a dire
qualcosa. "Cos'è..."
Non
terminò la domanda con "successo". Perché preoccuparsi? Il ragazzo lo
superò come se lui non ci fosse.
"Sto
da Dio," mormorò Qhuinn ricominciando ad arrancare sul fondo ghiacciato.
"Va tutto alla grande, grazie per avermelo chiesto - oh, qualche problema
con Saxton? Davvero? Che ne dici di fare due passi e andare a bere qualcosa
così possiamo parlarne? Sì? Perfetto. Sarò la tua mentina del dopo cena -"
Stroncò
il monologo fantastico nella sua testa quando il vento cambiò portando al suo
naso una zaffata di odore dolciastro e nauseabondo.
Tutti
tirarono fuori le armi e mirarono all'hangar.
"Siamo
sopra vento," disse Rhage con calma. "Il che significa che
dev'esserci un bel casino là dentro."
Loro
cinque si avvicinarono alla struttura con cautela, dispiegandosi a ventaglio,
cercando nel bagliore bluastro circostante riflesso dal chiarore della luna
qualunque cosa si muovesse.
L'hangar
aveva due entrate, una era doppia e sufficientemente grande da far passare
un'apertura alare, e l'altra si supponeva fosse per la gente, e al confronto
pareva della misura della casa di Barbie. E Rhage aveva ragione. Malgrado le
raffiche ghiacciate li colpissero alla schiena, l'odore era abbastanza forte da
far pizzicare il naso, e non nel modo giusto.
Cavolo,
il freddo di solito attutiva anche la puzza.
Comunicando
con le mani, si divisero in due gruppi, lui e John andarono al lato della
mastodontica porta doppia, e Rhage, Blay e Z si diressero a quella più piccola.
Rhage
si dispose per occuparsi dell'indispensabile mentre gli altri si preparavano
allo scontro. Se c'era un'intera squadra di football formata da lesser lì dentro, aveva senso mandare il
Fratello per primo, perché aveva il tipo di rinforzo alle spalle che nessuno di
loro si sognava. La sua Bestia adorava quegli assassini, e non in senso
relazionale.
Tornando
al discorso delle mentine.
Hollywood
alzò la mano sulla testa. Tre... due... uno...
Il
Fratello entrò in totale silenzio, spinse la porta e scivolò all'interno. Poi
fu la volta di Z - e Blay li seguì.
Qhuinn
sentì il cuore battere di puro terrore mentre il maschio si avviava verso
l'ignoto con solo due calibro quaranta a proteggerlo. Dio, l'idea che Blay
potesse morire quella sera, proprio di fronte a lui, per quell'incarico
ordinario, gli fece desiderare di mettere uno stop a tutta la cazzata del
difendere la razza e trasformare il guerriero in un bibliotecario. Un modello
per le mani. Un parrucchiere -
Il
fischio acuto che arrivò non più di sessanta secondi dopo fu un dono di Dio. E
il tutto libero di Z era il segnale per lui e John di cambiare posizione,
trascinarsi lateralmente verso la porta che ora era aperta e entrarci dentro -
Okay.
Cavolo.
Quando
si dice perdita d'olio. E si beccava anche una fottuta "A" per la
puzza.
I
primi tre ad entrare accesero le torce e i raggi di luce tagliarono l'oscurità
nello spazio cavernoso, illuminando quello che pareva esser solo un velo di
ghiaccio nero. Tranne il fatto che non era nero e che quella merda non era ghiacciata.
Era sangue umano congelato - a occhio e croce più di mille litri.
Mischiato
con un bel po' di roba dell'Omega.
"Credo
che i tizi che ti hanno rubato il bolide fossero diretti a una cazzo di
festa," disse Rhage.
"L'hai
detto," mormorò Z.
Mentre
i fasci di luce colpivano un vecchio e decrepito aeroplano sul retro - e non
c'era assolutamente nient'altro - Z scosse la testa.
"Controlliamo
l'area circostante. Non c'è un cazzo qui."
* * *
Poiché
il cottage non era molto diverso dall'esterno, solo una tipica baracca per la
caccia in mezzo ai boschi, Mr. C era tentato di oltrepassare quella
schifezza.
La
scrupolosità comunque ha i suoi lati positivi , e la posizione di quella
capanna, circa un miglio o due in quella distesa di terra, suggeriva che potesse
essere stata usata come quartier generale a un certo punto.
Tutto
sommato, sarebbe stato più intelligente dare uno sguardo alla proprietà prima di usare quell'hangar per la più grande iniziazione nella storia della
Lessening Society. Ma le priorità erano quel che erano. Primo: doveva mettersi
al comando. Secondo: doveva giustificare la promozione. E terzo: doveva avere a
che fare con tutti quei nuovi lesser.
Il
che significava che aveva bisogno di risorse. Quanto prima.
Seguendo
quella schifosa e incasinata cerimonia dell'Omega e il nauseante periodo delle
ore successive, Mr. C aveva disposto le nuove reclute sul pullman della scuola
che aveva rubato la settimana prima a un commerciante di furgoni usati.
Tra
lo sfinimento e il disagio fisico in cui versavano, erano stati dei bravi
ragazzi, camminando in fila e sedendosi due a due come se fossero su una specie
di fottuta Arca di Noè.
Da
lì, li aveva guidati lui - perché non si fidava di dare quella risorsa a nessun
altro - verso la Scuola per Ragazze Brownswick.
La
scuola preparatoria non più in uso era in periferia su trentacinque acri di
terreno ignorato, trascurato e dilapidato, si vociferava che fosse infestato
dai fantasmi e questo aveva tenuto lontana la gente del posto.
Per
ora, la Lessening Society era formata da abusivi, ma il cartello In Vendita
all'angolo della strada significava che la situazione si sarebbe sistemata
presto. Non appena avessero racimolato tutto il contante.
Coi
suoi ragazzi a terminare i lavori di recupero della scuola e gli
assassini attuali in centro a pescare la
Confraternita, lui se ne stava per i fatti suoi, a catalogare i beni che erano
rimasti alla Society - incluso quel tratto della foresta più vuota a nord della
città.
Sebbene
stesse iniziando a credere che stava perdendo il suo tempo.
Camminando
verso il basso portico del cottage, passò la luce della torcia che aveva
accesso nella finestra più vicina. Delle cucine a legna. Un tavolo irregolare
con due sedie. Tre brande senza materassi né lenzuola. Una cambusa.
Facendo
il giro attorno, trovò un generatore elettrico senza carburante, e un serbatoio
di petrolio arrugginito che indicava che quel posto doveva avere anche un
impianto di riscaldamento.
Ritornando
di fronte, provò a tirare il chiavistello e scoprì che era chiuso.
Vabbè.
Non c'era granché là.
Tirò
fuori la mappa del suo bomber, l'aprì e vide dove di trovava. Spuntando il
piccolo quadrato, prese la bussola, aggiustò la sua direzione e cominciò a
camminare verso nord ovest.
Secondo
questa mappa - che aveva trovato a casa dell'ex Forelesser - quel pezzo di proprietà faceva parte di un totale di
cinquecento acri e queste capanne erano sparse in giro a intervalli regolari.
Dedusse
che quel posto una volta era stato un'area da campeggio con più proprietari, una
specie di moderna riserva di caccia che era andata perduta a causa degli oneri
fiscali verso lo stato di New York, successivamente acquistata dalla Society negli
anni ottanta.
Almeno
questo c'era scritto a mano nelle note a margine, sebbene solo Dio sapeva se la
Society possedesse ancora il certificato di proprietà. Considerato lo stato
economico dell'organizzazione, il buon vecchio stato di New York poteva
benissimo avere un credito fiscale della taglia di un gorilla su quella
superficie, oppure essersi rimpadronito di quella merda.
Si
fermò e controllò di nuovo la bussola. Cavolo, essendo un ragazzo di città odiava andarsene nei boschi di notte, arrancare nella neve, spuntare tutta
quella merda come se fosse una guardia forestale.
Ma
doveva vedere coi suoi occhi con cosa doveva avere a che fare, e lo poteva fare
solo in un modo.
Almeno
aveva organizzato un flusso d'entrata.
In
altre ventiquattro ore, quando quegli altri suoi ragazzi si sarebbero messi in
piedi, avrebbe ricominciato a riempire le casse. Che poi era il primo passo
verso il recupero.
Secondo
passo?
Dominio
del mondo.
CIAO, grazie per il lavoro che fai!!!! sei bravissima- ciao. DAniela
RispondiEliminaMa che tesoro che sei sempre, Dany. Grazieeeee
EliminaVeramente era una mia omonima ma grazie lo stesso per il tesoro ��
RispondiEliminaNaturalmente grazie a te per questo nuovo capitolo anche se da quando mi hai detto quanti sono....����
Ciao
Daniela
Uh... c'è + di una Daniela! Ma quanto vi amo??? Grazie anche a te, Daniela e... vabbè, + roba no??? ;)
EliminaAllora guarda io mi firmo Dany così mi riconosci!
RispondiEliminaDiciamo che è più roba ma è anche più sofferenza.... Mi metto l'anima in pace e aspetto mercoledì, anche se è ancora tanto lontano!!
Ciao Christiana e buona settimana.
A te, Dany e... quanto + fa male, tanto + sarà piacevole! Wow, a furia di leggerla la 'Zietta'!!!!
EliminaSolo grazieeeeeeeeeee! Baci adele
RispondiEliminaGrazie a te :* :* :*
EliminaCiao io sono patty volevo sapere quanti capitoli ci sono in lover at last.un grazie enorme e siete forti
RispondiEliminaCiao Patty! Vuoi proprio saperlo??? Non stramazzarmi a terra però! Sono 82 + epilogo!
EliminaSperiamo che Patty sia più forte di me perchè quando ho saputo che erano 82 capitoli ho avuto uno choc!
RispondiEliminaDai però che domani è mercoledì: e vai!!!
Ciao
Dany
Giusto Dany, e infatti eccoci qui col capitolo 15. Perdonatemi, ma non ho capito perché la seconda parte va con una diversa formattazione, quando io non ne ho messa nessuna!
EliminaGrazie mille per tutto il tuo lavoro!!Leggo più scorrevolmente in italiano e mi godo di più il libro!:) chiara
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