giovedì 21 febbraio 2013

Recensione di ROMA 40 d.c. destino d'amore





TITOLO: ROMA 40 d.c.
destino d'amore




AUTORE: Adele Vieri Castellano



Non amo la storia. Punto. È una premessa doverosa prima d'iniziare questa recensione. Essendo priva di pregiudizi e avendo letto le miriadi di commenti a questo libro, mi sono armata di pazienza - è bello tosto anche lui, 432 pagine - e mi sono tuffata nella lettura della materia per me più ardua.

La meraviglia del luogo narrato in maniera fluida e scorrevole, mi ha immerso in una Roma antica visibile solo attraverso documentari e film epici quali Il Gladiatore di Ridley Scott. Quasi riuscivo a vedere le case, le colonne di porfido, le terme con le varie vasche rabbrividendo nel frigidarium per poi rilassarmi nel calidarium.

La vita romana era tra le mie mani scorrendo attorno a me sotto forma di colori, piante e profumi... e uomini! Il nostro protagonista, il mitico Marco Rufo, è proprio il mio tipo, uno per cui farei pazzie, ma come me, tante altre donne. Legato fedelissimo all'Imperatore, forte, muscoloso, con un enorme senso del dovere e maschio, dannatamente maschio!

La nostra eroina, perché è proprio il caso di dirlo, è Livia, classica donna romana, forte, devota, bellissima e vittima di un passato ingiusto che l'ha marchiata alla giovane età di 12 anni. Il periodo storico narra dell'Imperatore Caligola e le sue follie, ma ci dà modo d'immaginare anche altri personaggi, quali la dissoluta Messalina.

Quando mi sono approcciata a leggere questo romanzo pensavo che mi sarei annoiata da morire, credevo che avrei fatto la barba, invece la passione di Adele nel raccontare una storia per niente scontata, ricca di doviziosi particolari soprattutto nello scenario realistico dell'Urbe dell'epoca, ha consentito anche a un'ostica come me di approcciarmi alla lettura.

Le caratterizzazioni piene, a tutto tondo, ci danno l'esatta percezione delle peculiarità di ogni personaggio, facendoci così immedesimare nella storia e vivendola da vicino, scegliendo il proprio beniamino e vivendo la storia con lui. Non pensavo avrei fatto una recensione su un libro così, ma eccola qui e mi ritrovo ben contenta d'averlo letto.

È bellissimo! Merita tutti i commenti che ha e continuerà ad avere, perché la piacevolezza nello scorrere quelle pagine è dovuta a un gran lavoro di ricerca, a un immenso amore per ciò che Adele scrive e di cui narra. Già me la immagino con gli occhi luccicanti a sognare le stoffe colorate e a chi le avrebbe fatte indossare!

Bravissima, lo dico col cuore, perché è una di noi, semplice, umile, senza pretese e oggi giorno credo che sia una virtù dalla quale non si possa prescindere. Credo proprio che per questa recensione 5 stelle ci stanno tutte!


VOTO:

giovedì 14 febbraio 2013

Recensione di Dark Demon di Kresley Cole





TITOLO: Dark Demon






AUTORE: Kresley Cole



Nuova recensione!!! Salve seguaci e non, oggi mi appresto a raccontarvi di un'autrice amata da tutti: la Cole. Avevo letto solo il primo della serie e, benché fosse originale come caratterizzazione, non mi aveva colpito molto il solito giro da paranormal romance scontato. In seguito ho scoperto che i numerosi libri avevano traduzioni scadenti, per cui non ho più letto la saga.

Ma le grida di tante lettrici non si possono ignorare, anche perché se sono parecchie la cosa vale e io, senza pregiudizi e grazie al lavoro di capo traduttrice che sto facendo nel forum Insaziabili Letture, mi sono tuffata in quest'ultima storia con la voglia di sognare.

Qualcuno una volta mi ha detto: "Non si possono mischiare diverse razze fantastiche per il gusto di aumentare la curiosità del lettore, così si rischia solo di confonderlo." Beh, per me mai nessuna affermazione è più errata. Sta proprio alla capacità dell'autore saper creare mondi e legami dove le differenti razze non cozzino tra loro.

E poi, perché mai questa discriminazione? Io sono per l'uguaglianza sempre, anche in tema di scrittura, soprattutto quella fantasy, purché sia ben fatta, altrimenti, se è una brutta lettura, non importa il soggetto: è brutta e basta! Detto ciò, perché mi pareva doveroso, passo alla mia recensione su Dark Demon di Kresley Cole.

Ennesimo episodio della saga che ha come protagonisti Valchirie affascinanti e lunatiche e Lykae possessivi e tenebrosi. La differenza, e voglio sottolineare questa parola, perché in questa recensione la userò moltissimo, sta anche nel fatto che in questa storia i protagonisti sono altri: Carrow, meravigliosa strega incantatrice e guerriera, e Malkom, Scârbà o vemone - spiegherò poi la differenza - con un grande profilo psicologico.

Le razze magiche sono tante, ma l'arroganza umana torna, come sempre, a minare gli equilibri di un mondo che vorrebbe governare con immensa presunzione. Come? Provando ad annientare tutte le razze immortali e già questo mi piace, visto che nella saga ci si sta preparando per l'Ascesa. La nostra strega, imprigionata sull'isola magicamente nascosta dell'Ordine, ha un compito, quello di portargli lo Scârbà Malkom per i loro studi.

L'arma del ricatto sta nella piccola Ruby, strega della sua famiglia alla quale hanno ucciso la madre Amanda lasciandola orfana. Carrow ha sei giorni di tempo per trovare e portare con sé il demone altrimenti verranno uccise entrambe grazie all' anello inibitore della magia che ognuno di loro porta al collo e che per la missione sarà disattivato.

Primo approfondimento di questa recensione. Malkom nasce demone e le unioni naturali tra demoni e vampiri generano vemoni. Lui invece è uno Scârbà perché il Viceré vampiro gli ha fatto bere il suo sangue e poi lo ha ammazzato aspettando la rinascita dell'abominio che sarà maledetto dovendosi cibare di sangue, mentre Malkom ha sempre eliminato i vampiri.

La prima sorpresa appare quando si scopre che Carrow è in realtà la Sposa del suo essere vampiro, infatti gli torna a battere il cuore silente, e l'Anima gemella del demone, se ne accorge perché per la prima volta s'imbratta la mano di liquido seminale. I demoni infatti possono raggiungere l'orgasmo ma non produrre seme se non con la compagna, con la quale spezzerà il sigillo.

Trovo molto interessanti e articolate le trame che la Cole allestisce, niente è lasciato al caso e c'è un perché ad ogni azione. Mi piace :D Da qui cominciano i guai per i due che hanno il grande limite del linguaggio. Malkom, di origini modeste, parla solo il demoniaco e ricorda poco dell'inglese, la lingua con cui Carrow gli si rivolge, ma troveranno altri modi, alcuni molto simpatici e coloriti, per comunicare.

Non mi va di fare spoiler, la storia stavolta merita d'esser scoperta così come i personaggi, con uno spessore importante, soprattutto i protagonisti, ma non solo. Ora capisco quello che intendevano le ragazze quando dicevano che piacevano i libri della serie: sono originali, freschi, pronti a mettere in evidenza la differenza senza farne un handicap, bensì un'esaltazione.

Decisamente positivo il mio giudizio, mi sono divertita, emozionata e calata nel tunnel; ho superato le trappole e combattuto coi mega mostri che l'affascinante Malkom sbaragliava senza pietà ritrovandomi sempre più innamorata di questo Scârbà colpevole solo d'essere un maschio a cui la vita aveva riservato brutture e ingiustizie.

Con questa recensione do quattro stelle piene che la Cole merita in quanto ci ha mostrato come la differenza sia un elemento aggiuntivo e non una mancanza.

VOTO:

mercoledì 13 febbraio 2013

AMORE FRA LE RIGHE

Per la festa degli innamorati il forum INSAZIABILI LETTURE ha il piacere di presentarvi l'evento letterario "AMORE FRA LE RIGHE".
Non perdetevi i due racconti inediti sul tema di S.Valentino scritti da due autrici italiane.

http://insaziabililetture.forumfree.it/