Lover at Last
9
Il
rumore degli sci di fondo viaggiava tra la neve con un ritmico affondo, seguito
da un veloce taglio.
La
bufera che si era addensata da nord, si era rischiarata dopo l'alba, e il sole
nascente che brillava al di sotto del bordo del manto nuvoloso che si
allontanava, tagliava attraverso la foresta fino al terreno luccicante.
A
Sola Morte, quelle aste d'oro sembravano lame.
In
alto, il suo obiettivo si presentava come un uovo Fabergé sul suo supporto. La
casa sul fiume Hudson era un capolavoro d'architettura, una gabbia di travi
apparentemente fragili poggiate su mucchi di innumerevoli pannelli di vetro. Da
ogni lato, i riflessi dell'acqua e del sole nascente erano come scatti
fotografici catturati da un vero artista, le immagini congelate nella struttura
della casa stessa.
Non me la dai a bere per vivere così, pensò Sola.
A
meno che non fosse antiproiettile. Ma chi aveva tutti quei soldi?
A
detta del dipartimento dei registri pubblici di Caldwell, il terreno era stato
acquistato da un tal Vincent DiPietro due anni prima e sviluppato della stessa
compagnia immobiliare dell'uomo. Nessuna spesa era stata risparmiata nella
costruzione - almeno, data la valuta del ruolo delle imposte, che era oltre gli
otto milioni di dollari.
Solo
dopo il completamento dell'edificio, la proprietà aveva cambiato proprietario,
ma non una persona: una fondo immobiliare - con un solo avvocato in Londra,
iscritto come amministratore fiduciario.
Comunque
lei sapeva chi viveva lì.
Era
la sola ragione per cui ci era andata.
Lui
era anche la ragione per cui si era armata così pesantemente. Sola aveva una
gran quantità di armi in posti facilmente accessibili: un coltello nel piccolo
fodero dietro la schiena, una pistola al fianco destro, una verga nascosta nel
colletto del suo parka mimetico bianco su bianco.
Gli
uomini come il suo obiettivo non apprezzavano essere spiati - benché fosse lì
solo in cerca di informazioni e non per ucciderlo, non aveva dubbi che se
l'avesse trovata sulla sua proprietà, le cose si sarebbero complicate. In fretta.
Mentre
tirava fuori il binocolo dalla tasca, lei stette in ascolto completamente
immobile. Nessun rumore di qualcosa che le si avvicinasse alle spalle o ai
lati, e di fronte, aveva una chiara visuale del retro della casa.
Di
solito, quando veniva assoldata per questo tipo d'incarichi, lavorava di notte.
Non con questo obiettivo.
I
Signori del traffico della droga facevano affari dalle nove alle cinque, ma
dalla sera al mattino.
Era
durante il giorno che dormivano e scopavano, e dovevi fare così se volevi
ispezionare le loro case, imparare le loro abitudini, dare un'occhiata allo
staff e a come si proteggevano durante il tempo libero.
Avvicinando
la casa con lo zoom del binocolo, lei fece le sue valutazioni. Porte del
garage. Porta sul retro. Mezze finestre che, c'avrebbe scommesso, davano sulla
cucina. E poi partivano le porte scorrevoli di vetro a tutt'altezza, che
correvano lungo il fianco posteriore e intorno all'angolo che svoltava verso il
bagnasciuga del fiume.
Tre
stronzate.
Non
si muoveva niente dentro da quello che poteva vedere.
Cavolo,
era una quantità enorme di vetro!
E,
a seconda dell'angolazione della luce, poteva vedere in alcune stanze,
specialmente nel grande spazio aperto che sembrava coprire almeno la metà del
primo piano. Gli arredi erano pochi e moderni, come se al proprietario non
piacesse accogliere i vagabondi.
La
vista era incredibile. Specialmente ora, con la coltre di nuvole che copriva
parzialmente il sole.
Sistemando
il binocolo sul cornicione sotto il tetto, cercò le telecamere di sorveglianza,
aspettandosene una ogni sei metri.
Sì.
Okay,
aveva senso. Da quello che le era stato detto, il proprietario della casa era
dannatamente sospettoso - e quel tipo di incessante diffidenza si accompagnava
spesso a comportamento pieno di una buona dose di cosciente sicurezza, che
includeva e non si limitava alle guardie del corpo, alle auto a prova di
proiettile e, quasi sicuramente al costante monitorare di ogni ambiente in cui
l'individuo passava del tempo.
L'uomo
che l'aveva assoldata, per esempio, era tutto questo e anche di più.
"Cosa
cavolo..." sussurrò lei, rimettendo a fuoco il binocolo.
Trattenne
il respiro per esser sicura che nulla si spostasse.
Era
tutto... sbagliato. C'era uno schema ondulante su ciò che era in casa. Da ciò
che poteva vedere, gli arredi si muovevano in piccole onde.
Abbassando
le potenti lenti, si guardò attorno, chiedendosi se i suoi occhi avessero
qualche problema.
Nessuno.
Tutti gli alberi di pino si comportavano in maniera corretta, stando ben fermi,
coi rami immobili nell'aria fredda. E quando tornò a guardare attraverso le
lenti d'ingrandimento, controllò il tetto della casa e i contorni della
ciminiera di pietra.
Erano
tutte inanimate.
Tornò
ai vetri.
Inalò
a fondo trattenendo l'ossigeno nei polmoni e si bilanciò contro il vicino
tronco di betulla per dare al suo corpo maggior stabilità.
Qualcosa
continuava a non andare. Le cornici di quelle porte scorrevoli di vetro e le
linee del patio e ogni cosa riguardo alla casa? Tutto fermo e solido.
L'interno, tuttavia, sembrava... pixellato in qualche modo, come un'immagine
composta che fosse stata creata per far sì che le cose apparissero come se
fossero dei mobili... e quell'immagine era stata sovrapposta a qualcosa come
una tenda... che pareva essere soggetta a una leggera corrente d'aria.
Sarebbe
stato un progetto molto più interessante di quel che aveva pensato. Far
rapporto sulle attività di questo socio in affari di un suo 'amico' non le dava
un grande sprone. Lei preferiva di gran lunga le sfide.
Ma
forse c'era più di ciò che appariva a prima vista.
Dopo
tutto, camuffare significava nascondere qualcosa - e lei ne aveva fatta di
strada nel tirar fuori alla gente le cose che volevano tenere per sé. Segreti.
Oggetti di valore. Informazioni. Documenti.
Il
vocabolario per definire i sostantivi era irrilevante per lei. L'atto di
penetrare in una casa chiusa a chiave, o un'auto, o una cassaforte, o una
valigetta e prendere ciò che stava cercando, ecco cosa importava.
Lei
era una cacciatrice.
E
l'uomo in quella casa, chiunque fosse, era la sua preda.
Ciao cristiana sto recuperando i capitoli che mi erano sfuggiti brava! Leggerli crea ancora più suspense in attesa del librone tutto intero - con affetto adele
RispondiEliminaMa grazie ancora! Notato come la 'Zietta' fa riferimento alla saga dei Fallen Angels? Io la ADORO, che devo dire!!!
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