Trama:
Camicetta
immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la
classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in
fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso
di credere.
E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua
migliore amica per il primo anno di università, ha tutta l'intenzione di
dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte
guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e
attacca briga con molta facilità.
Dietro di sé ha una scia di adoratrici
disposte a tutto per un suo bacio. C'è una definizione per quelli come lui:
Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i
suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo
stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare
lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare.
Lei
no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta
solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si
ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis
dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado
di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde
dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie.
Solo lui è in grado di
dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di
affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto…
Recensione:
Ho iniziato la
lettura di questo libro sulla scia emozionale di quanti lo osannavano
trovandolo "fantastico". Tanto se ne parlava sui diversi gruppi che
seguo su FB, pullulanti ragazze giovani, ma di grande competenza in quanto a
letture e, pur non essendo il genere di libro che "normalmente" leggo
(anche se di normale i libri che occupano gli scaffali della mia libreria non hanno
niente!), l'ho preso... in formato digitale... direi per fortuna... e non
perché non mi sia PROPRIO piaciuto, anzi in fondo in fondo credo di aver
trascorso un po' di tempo in modo piuttosto piacevole, ma nient'altro.
Provo ad essere più
chiara: quando ho letto l'ultimo rigo e chiuso il libro, non avevo quel senso
di inebriante intontimento che molte volte mi accompagna per giorni dopo una
buona lettura, lasciandomi "dentro" storia e personaggi.
Certo la trama è
scontata, letta e riletta e propostaci in varie salse, con lui canonico ragazzaccio
e lei classica brava ragazza, entrambi con un passato poco chiaro che per
scommessa si ritrovano a dividere lo stesso letto, con tutte le conseguenze
pseudo romantiche che questo comporta quando c'è attrazione tra i due
protagonisti.
In sintesi, Travis
Maddox, il figo dell'università ai cui piedi sono stese tutte le ragazze che
incontra, ha però un caratteraccio che non riesce a gestire, vedi quando
distrugge la casa di lei o quando pesta a sangue il malcapitato... e non solo. Abby, ragazza
tranquilla che fugge da un passato ingombrante si ritrova la sola a non essere
annichilita da questo bad boy, col quale inizia un tira e molla che dura quasi
tutto il libro, con lei che sembra tirare le foglie di una margherita pensando
cedo o non cedo.
Margherita che spesso le avrei fatto ingoiare. Che altro dire:
niente! Perché non c'è altro. La creazione da
parte della scrittrice di due personalità "complesse", almeno per
storia, non viene seguita da un'evoluzione dei caratteri e delle loro
caratteristiche. La storia verosimile fino ad un punto diventa poi poco
credibile.
Alla fine mi sono
chiesta scrivendo questa recensione, e ancora mi sto interrogando, come una storia così banale possa aver
avuto tanta ridondanza. Forse la voglia di essere “protette”, forse quella
voglia di romanticismo che prevede l'annullarsi l'uno per l'altro (che tra
l'altro riscontro solo in Travis, trattato spesso come uno zerbino), mah!
Aggiungo una mia
postilla personale, ho saputo che è stata fatta addirittura una petizione per
portare questo libro in Italia da chi lo aveva letto in lingua. Ora mi chiedo:
va bene, ma facciamo qualcosa, diamoci da fare, smuoviamo le acque anche per
molte di quelle scrittrici Italiane che non hanno nulla da invidiare a questa
Jamie MacGuire, ma che, ahimè, non sono supportate da grandi case editrici.
Scrittrici che
sanno tirare fuori dal loro estro storie ben più articolate, ma non voglio fare
alcun tipo di polemica in questa recensione, oltretutto il suo compito questo libro lo ha assolto
appieno, ovvero per due/tre ore mi ha fatto “entrare” in un altro
mondo......del resto non è questo che devono fare i libri?
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