domenica 24 marzo 2013

Recensione Uno splendido disastro di Jamie MacGuire






Trama:
Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. 

E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università, ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. 

Dietro di sé ha una scia di adoratrici disposte a tutto per un suo bacio. C'è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare. 

Lei no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. 

Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto…

Recensione:

Ho iniziato la lettura di questo libro sulla scia emozionale di quanti lo osannavano trovandolo "fantastico". Tanto se ne parlava sui diversi gruppi che seguo su FB, pullulanti ragazze giovani, ma di grande competenza in quanto a letture e, pur non essendo il genere di libro che "normalmente" leggo (anche se di normale i libri che occupano gli scaffali della mia libreria non hanno niente!), l'ho preso... in formato digitale... direi per fortuna... e non perché non mi sia PROPRIO piaciuto, anzi in fondo in fondo credo di aver trascorso un po' di tempo in modo piuttosto piacevole, ma nient'altro.

Provo ad essere più chiara: quando ho letto l'ultimo rigo e chiuso il libro, non avevo quel senso di inebriante intontimento che molte volte mi accompagna per giorni dopo una buona lettura, lasciandomi "dentro" storia e personaggi.
Certo la trama è scontata, letta e riletta e propostaci in varie salse, con lui canonico ragazzaccio e lei classica brava ragazza, entrambi con un passato poco chiaro che per scommessa si ritrovano a dividere lo stesso letto, con tutte le conseguenze pseudo romantiche che questo comporta quando c'è attrazione tra i due protagonisti.

In sintesi, Travis Maddox, il figo dell'università ai cui piedi sono stese tutte le ragazze che incontra, ha però un caratteraccio che non riesce a gestire, vedi quando distrugge la casa di lei o quando pesta a sangue il malcapitato... e non solo. Abby, ragazza tranquilla che fugge da un passato ingombrante si ritrova la sola a non essere annichilita da questo bad boy, col quale inizia un tira e molla che dura quasi tutto il libro, con lei che sembra tirare le foglie di una margherita pensando cedo o non cedo. 

Margherita che spesso le avrei fatto ingoiare. Che altro dire: niente! Perché non c'è altro. La creazione da parte della scrittrice di due personalità "complesse", almeno per storia, non viene seguita da un'evoluzione dei caratteri e delle loro caratteristiche. La storia verosimile fino ad un punto diventa poi poco credibile.

Alla fine mi sono chiesta scrivendo questa recensione, e ancora mi sto interrogando, come una storia così banale possa aver avuto tanta ridondanza. Forse la voglia di essere “protette”, forse quella voglia di romanticismo che prevede l'annullarsi l'uno per l'altro (che tra l'altro riscontro solo in Travis, trattato spesso come uno zerbino), mah!

Aggiungo una mia postilla personale, ho saputo che è stata fatta addirittura una petizione per portare questo libro in Italia da chi lo aveva letto in lingua. Ora mi chiedo: va bene, ma facciamo qualcosa, diamoci da fare, smuoviamo le acque anche per molte di quelle scrittrici Italiane che non hanno nulla da invidiare a questa Jamie MacGuire, ma che, ahimè, non sono supportate da grandi case editrici.

Scrittrici che sanno tirare fuori dal loro estro storie ben più articolate, ma non voglio fare alcun tipo di polemica in questa recensione, oltretutto il suo compito questo libro lo ha assolto appieno, ovvero per due/tre ore mi ha fatto “entrare” in un altro mondo......del resto non è questo che devono fare i libri? 



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