martedì 21 aprile 2015

Capitolo 3 di THE SHADOWS di J.R. Ward


Capitolo 3


Nella sala più sacra del Palazzo Reale della s’Hisbe, s’Ex si trovava fuori a una porta senza pomello né maniglia, solo qualche giuntura consentiva a malapena di distinguere il pannello dalla parete in cui era incorporata.

Al di là della porta poteva sentire il pianto della neonata, e il suono, quella lamentosa invocazione di aiuto, di assistenza, di soccorso, attraversò le orecchie e gli penetrò dentro l’anima. Appoggiò la mano tremante contro la superficie fredda. Sua figlia. La sua progenie. Probabilmente l’unica che avrebbe mai avuto.

La neonata non era sola nella sala delle cerimonie. C’erano il Gran Sacerdote, AnsLai; il Capo Astrologo e il Testimone, una carica designata all'assistenza e alla registrazione di avvenimenti come quello.

La bambina era stata avvolta dalla balia in una coperta di tessuto di lana bianco candido prima di essere portata lì dentro ed essere abbandonata a quei tre maschi.

A piangere per un padre che non sarebbe andato a salvarla.

Il cuore di s’Ex batteva così violentemente che la sclera dei suoi occhi rivelò la contrazione ritmica. Non si era aspettato quella reazione, ma forse quel lampante fervore era la ragione per cui non gli era stato permesso di toccare la bambina - o di rimanere solo con lei. Da quando la Regina l’aveva data alla luce all'incirca sei ore prima, gli era stato concesso di vederla due volte: la prima dopo che era stata pulita, e la seconda proprio in quel momento, mentre veniva condotta in quella stanza rivestita di marmo bianco senza finestre e con un'unica porta... che si chiudeva dall’interno.

Il momento preciso della sua nascita aveva decretato tutto questo, l'aveva preteso. Era ciò che la tradizione imponeva. L’allineamento delle stelle stabiliva che sua figlia non doveva essere l’erede al trono e, quindi, doveva essere...

Entra là dentro! urlò il suo cuore. Metti fine a tutto questo, fermali prima che -

Silenzio.

Improvvisamente ci fu silenzio.

Un suono simile a quello di un animale ferito vibrò lungo la sua gola e gli esplose dalla bocca, e s’Ex strinse la mano in un pugno, lo batté contro quella porta talmente forte da creare delle crepe a forma di stella che si irradiavano verso l’esterno dal punto di impatto.

Sconvolto e letale, sapeva di doversi ritirare prima di fare qualcosa di così impensabile come quello che aveva appena fatto. Inciampando nella sua tunica nera, si voltò e barcollò lungo il corridoio. Era a malapena cosciente di sbattere contro le pareti, il suo impeto lo faceva rimbalzare a destra e a sinistra, le spalle picchiavano contro il liscio marmo bianco.

Per qualche ragione, pensò a una notte di molti anni prima, almeno due decenni, quando aveva atteso in prossimità dell’uscita che TrezLath, il Prescelto, tentasse la fuga. Ora stava facendo la stessa cosa che quel maschio aveva fatto allora.

Stava fuggendo.

Anche se, di fatto, non si stava liberando per niente.

A differenza di Trez, a cui non era stato permesso di lasciare il palazzo, s’Ex, come boia della Regina, poteva farlo. Era anche responsabile del controllo delle entrate e delle uscite.

Per lui non ci sarebbero stati indugi.

Il che avrebbe salvato delle vite quella notte.

Quel silenzio, quell’orribile e echeggiante silenzio, cannibalizzava la sua mente mentre serpeggiava attraverso il labirinto di corridoi, avvicinandosi proprio all’uscita che Trez aveva cercato. Anche quel maschio era stato condannato, la posizione delle stelle al momento della sua nascita era stata più decisiva della natura o dell'educazione.

Quelle costellazioni, così distanti, così sconosciute al momento della nascita e imperscrutabili in età adulta, determinavano ogni cosa. Il tuo status. Il tuo lavoro. Il tuo valore.

E sua figlia, come Trez, era nata sotto un presagio che si era rivelato una condanna a morte.

Avevano atteso la sua nascita per nove mesi e, con la Regina incinta, la società della s'Hisbe si era come arrestata. Tale interesse era dovuto al fatto che nei due secoli di regno dell’attuale Regina c’era stata solo un’altra gravidanza - che aveva generato la Principessa. Naturalmente, il fatto che l'attuale concepimento fosse opera del boia della Regina era stato molto meno importante e mai pubblicamente riconosciuto. Meglio se si fosse trattato di un aristocratico. Di un secondo cugino di sangue reale. Di un maschio indicato come rilevante dal suo tema astrale.

O meglio ancora, se si fosse trattato di miracolo tipo l'immacolata concezione.

Ahimè, no. Il padre era stato colui che aveva iniziato come servo, si era guadagnato fiducia, libero accesso, e molto più tardi il sacro atto del sesso, Ma nella loro tradizione matriarcale, tutto ciò era per lo più irrilevante; il maschio era, come sempre, un aspetto secondario. Il risultato - il neonato - e la madre erano i più importanti.

C’era stata una possibilità, quando la bambina era nata che, in quanto femmina, potesse scavalcare l’attuale erede al trono, a seconda della posizione delle stelle.

Anche se questo avrebbe comportato un’altra morte, poiché poteva esserci solo un erede al trono - l'attuale Principessa avrebbe dovuto essere uccisa secondo il rituale.

Tutti avevano atteso notizie. Con la corretta registrazione dell’ora e della data di nascita, il Capo Astrologo si era ritirato nel suo osservatorio e aveva completato lo studio del cielo stellato...

s’Ex aveva appreso il destino della sua bambina prima della popolazione comune, ma dopo i cortigiani: la nascita non sarebbe stata annunciata. La Regina avrebbe riconfermato la figlia attuale. Tutto sarebbe andato avanti come sempre.

E questo era quanto, la sua tragedia personale era stata sepolta sotto il protocollo di corte, la venerazione per la famiglia reale e le tradizioni astrologiche di lunga data.

Aveva saputo fin dall’inizio che quella era una possibilità. Ma, per arroganza o per ignoranza, aveva sminuito la terribile realtà.

Quella terribile realtà.

Quando finalmente lui schizzò fuori nella notte, esalò il fiato in sbuffi. Non si sarebbe mai aspettato che la sua storia personale si intersecasse con il decisivo sistema delle stelle che dominava ogni cosa.

Davvero molto stupido da parte sua.

Poggiando le mani sulle ginocchia, si chinò e vomitò sulla morente erba tagliata.

L’espulsione sembrò schiarirgli un po’ le idee, al punto che desiderò quasi farlo di nuovo. Aveva bisogno di fare qualcosa, qualunque cosa... non poteva tornare a palazzo - era incline a uccidere la prima Ombra che avesse avvicinato solo per cancellare il dolore.

La sua salvezza, per quel che era, giungeva dal dovere. A causa di quell’evento, vi erano delle attività ufficiali da svolgere che il suo ruolo di esecutore gli imponeva di compiere.

Ci volle un bel po’ prima che riuscisse a calmare a sufficienza la mente e le emozioni per smaterializzarsi e, quando fu in grado di disperdere le sue molecole, si diresse oltre le mura del Territorio provando una strana commiserazione.

Era abbastanza sicuro che in quel momento la Regina non provasse nulla. A causa di quella carta astrale, la vita innocente che era stata stroncata era stata sminuita al punto da essere considerata inutile, anche se ciò che era nato era venuto fuori dal grembo reale.
L’allineamento delle stelle era più importante dell’allineamento del DNA.

Era sempre stato così. Sarebbe sempre stato così.


Nonostante fosse soltanto Settembre, mentre si spostava verso il centro di Caldwell, pensò che quella era la notte più fredda che avesse mai vissuto.

6 commenti:

  1. bene christiana grazie avanti così spero però che il libro non ci faccia attendere tanto almeno per fine anno se hai notizie rispondi ciao tvb

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    1. Ciao, carissima Anonimo. Non si sa ancora nulla, non appena avremo notizie certe, riferirò

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  2. Meravigliosa come sempre! Grazie mille!!!<3 s'Ex è un personaggio troppo interessante mi piace da matti *-*

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  3. ti dirò che la figura del boia ombra mi fa pensare sarà presente nella storia delle ombre come nuovo personaggio ciao christiana tvb

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  4. Grazie e ancora grazie per la traduzione. Questa saga diventa sempre più intrigante. Ciao! Susanna

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  5. Grazie Christiana - letto solo oggi purtroppo - capitolo tristissimo - speriamo in meglio - baci

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