mercoledì 21 agosto 2013

Traduzione Capitolo 21 di Lover at Last di J.R.Ward



Lover at Last

21

Blay si smaterializzò verso la magione nello stesso istante in cui l'ultimo assassino in quella piana venne rispedito all'Omega. Con Qhuinn in aria assieme a Z, non c'era alcuna ragione per aspettare l'apparizione di un altro squadrone di lesser.

Anche se, sul serio, come se ci fosse qualcuno che potesse davvero fare qualcosa per quei due?
Riprendendo forma nel cortile, lui -

Direttamente sopra la sua testa, senza fare alcun rumore, quell'aereo abbandonato da Dio oscurava la luna.

Porca troia, ce l'avevano fatta - e dannazione, erano talmente vicini che avrebbe potuto allungare la mano e toccare la carlinga del Cessna.

Tuttavia, quel silenzio immoto non era un buon segno...

Il primo impatto fu con le cime delle siepi di tuia che circondavano il giardino. L'aereo rimbalzò, prese quota, e uscì dal campo visivo.

Blay si materializzò sulla terrazza posteriore giusto in tempo per vedere il Cessna colpire la neve, la forza dell'impatto come quella di un grassone che dà una panciata in piscina, con grandi ondate bianche che si abbatterono tutto intorno. E poi l'aereo si esibì nel più grande tagliaerba Weedwacker mai conosciuto dall'uomo, la combinazione tra il corpo d'acciaio e l'ultra velocità che si faceva strada attraverso gli alberi da frutto e i letti di fiori che erano stati assicurati per l'inverno, e merda, anche le fontane a forma d'uccello allineate.

Ma fanculo tutto. Non gliene fotteva un cazzo se andava modificata la pendenza all'intero posto, purché l'aereo si fermasse... prima di sbattere contro il muro di cinta.

Solo per un istante, gli venne una mezza idea di materializzarsi davanti a quella cosa a mani alzate, ma era una pazzia. Se il Cessna non pareva disturbato dalle statue di marmo che stava buttando giù, figurarsi se gliene sarebbe fregato di un maschio vivo e ansimante -

Senza alcuna ragione apparente, la cosa-fuori-controllo iniziò a ruotare, l'ala di fronte a Blay che si agitava come se Qhuinn stesse cercando di sterzare. La scodata era una mossa perfetta - ma non si sapeva se funzionassero i freni, e visto che la spirale restava stretta, avrebbe avuto bisogno di più spazio per rallentare.

Merda, si stavano davvero avvicinando al muro di cinta -
Dei lampi illuminarono la notte, assieme all'urlo dato dal metallo contro la pietra che annunciava che il 'molto vicino al muro di cinta' era diventato 'proprio contro il  muro' - ma grazie alla curva stretta di Qhuinn, erano scivolati in posizione parallela, piuttosto che di faccia.

Blay iniziò a correre verso lo spettacolo di luci, e quando lo fece, gli altri si unirono a lui, uno dietro l'altro. Non potevano far niente per fermarlo, ma sarebbero stati a portata di mano quando tutto sarebbe -

Crunch!

- finito.

Finalmente l'aereo toccò un oggetto inanimato che non ce n'era di migliori: il capanno dove tenevano i tosaerba, gli attrezzi, le scorte di terreno e fertilizzanti proprio nel retro del giardino.

Capolinea.

Era tutto troppo silenzioso. Tutto quello che Blay riusciva a sentire era l'impatto attutito dei suoi stivali camminando sulla neve, e il respiro nell'aria fredda, e lo scatto degli altri alle sue spalle.

Fu il primo a raggiungere l'aereo e andò allo sportello che per miracolo non era contro il muro di cemento. Aprendolo, tirò fuori la torcia a stilo, non sapeva cosa aspettarsi dentro - fumo? Esalazioni? Sangue e parti di corpo?

Zsadist era seduto nel sedile posteriore rigido come una mazza di scopa, il grande corpo bloccato dalle cinture, entrambe le mani chiuse sui braccioli. Il Fratello aveva lo sguardo fisso dinanzi a sé e non batteva le palpebre.

"Ci siamo fermati?" disse in tono cupo.

Okay, a quanto sembrava anche un Fratello poteva subire uno shock.

"Sì, vi siete fermati." Blay non voleva essere maleducato, ma ora che si era assicurato che lui ce l'aveva fatta, voleva vedere se Qhuinn -

Il maschio uscì dalla cabina di comando. Nel fascio di luce della torcia di Blay, sembrava come se si fosse fatto un giro nel parco dei divertimenti hard core, i capelli buttati indietro con la fronte bruciata dal vento, gli occhi blu e verde spalancati in un viso striato da sangue fresco e ogni arto tremava visibilmente.

"Stai bene?" urlò Qhuinn come se gli fischiassero le orecchie dopo tutto quel rumore. "Z - di' qualcosa -"

"Sono proprio qui," rispose il Fratello con una smorfia mentre faceva leva con una della mani sui braccioli e l'alzava. "Sto bene, figliolo - Sto a posto."

Qhuinn si aggrappò alla mano e fu allora che gli cedettero le ginocchia. Crollò attorno ai loro palmi uniti, la voce così rotta che poteva a malapena parlare.

"Io... volevo solo che tu stessi bene... io... volevo solo... che tu stessi bene - oh Dio... per tua figlia... io volevo che tu stessi bene..."

Zsadist, il Fratello che non aveva mai toccato nessuno, allungò la mano libera e la mise sul capo chino di Qhuinn. "Non far avvicinare nessuno. Dagli un minuto, okay?"

Blay annuì e si voltò, bloccando l'accesso allo sportello col proprio corpo. "Stanno bene - va tutto bene..."

Mentre farfugliava alla folla, le facce che lo fissavano erano una buona dozzina, ma Bella non era tra loro. Dov'era -

"Zsadist! Zsaaaaaaaaaaaaaadist!"

L'urlo rimbombò attraverso il prato dal bagliore blu mentre, sopra al terrazzo, una figura schizzò fuori e corse a perdifiato nella neve.

Un sacco di persone gridarono a Bella, ma lui dubitava che le avesse sentite.

"Zsaaaaaaaaaaaaaadist!"

Quando lei scivolò entrando nel raggio d'azione, Blay l'acchiappò al volo, preoccupato che si schiantasse sul fianco dell'aeroplano. E, oh Dio, non avrebbe mai dimenticato l'espressione sul suo viso - era più spaventosa di qualunque atrocità avesse mai visto, come se  fosse stata scuoiata viva, mentre braccia e gambe le venivano strappate via insieme a brandelli della sua carne.

Qhuinn saltò giù dall'aereo. "Sta bene, è tutto a posto, te lo giuro - sta bene."

Bella divenne di ghiaccio, come se quella fosse l'ultima cosa che si aspettasse di sentire da qualcuno.

"Mia nalla, vieni dentro," disse Z con lo stesso tono calmo che aveva usato con Qhuinn. "Vieni qui."

La femmina fissò Blay come se avesse bisogno di una conferma se ciò che sentiva fosse corretto. In risposta, lui le prese il gomito e l'aiutò a passare attraverso lo sportello.

Poi si voltò e bloccò di nuovo l'accesso. Mentre si sentivano i singhiozzi di sollievo di una femmina, lui vide Qhuinn portarsi le mani agli occhi, come se il maschio si stesse asciugando le lacrime dal viso.

"Porca troia, figliolo, non sapevo che sapessi volare," disse qualcuno.

Quando Qhuinn guardò in alto come se ammirasse il panorama, Blay fece lo stesso. Quando si dice un paesaggio post apocalittico: c'era un canale che si estendeva lungo tutto il percorso del volo, come se un dito di Dio avesse tracciato una piccola linea proprio in mezzo al giardino.

"Veramente... non lo so fare," mormorò Qhuinn.

V si mise una sigaretta rollata a mano tra le labbra e allungò il palmo. "Hai riportato a casa mio Fratello tutto intero. Fanculo il resto."

"L'hai detto -"

"Sì, grazie a Dio -"

"Diamine, sì -"

"Amen -"

Uno dopo l'altro, i membri della Confraternita si fecero avanti, ognuno con la mano con cui impugnava il pugnale aperta. La processione richiese del tempo, ma a nessuno pareva importare del freddo.

Blay sicuramente non lo sentiva. Al punto che diventò paranoico...

Mettendo la mano nel calore della sua giacca di pelle, arrivò alla gabbia toracica e si pizzicò più forte che poté.

Ow.

Chiudendo gli occhi, pregò in silenzio ringraziando che quella fosse la realtà... e non l'orrore che avrebbe potuto essere.

*    *    *

Tutte quelle attenzioni stavano innervosendo Qhuinn.

E non era come se quel piccolo volo di piacere fosse stata una fottuta esperienza Zen. Il bruciore sulla faccia a causa di tutto quel vento, i dolori alle spalle e alla schiena, le gambe molli - si sentiva come se fosse ancora là in alto, ancora a pregare un qualcosa a cui non credeva, sempre e comunque sul filo.

Della morte.

In più era talmente imbarazzato - crollare davanti a Z in quel modo? Andiamo. Era una fottuta checca.

"Ti spiace se do un'occhiata?" disse Doc Jane avvicinandosi.

Sì, buona idea. L'intero motivo di tutta quella storia era perché Z era stato ferito tanto gravemente da non permettergli di smaterializzarsi.

"Qhuinn?" disse la femmina.

"Chiedo scusa?" Oh, era giusto in mezzo. "Ecco, mi tolgo
subito da -"

"No, non Zsadist. Tu."

"Eh?"

"Stai sanguinando."

"Davvero?"

La dottoressa gli voltò i palmi in su. "Guarda."

Vero, le mani erano striate di rosso. "Te lo sei tolto dalla faccia. Hai un taglio profondo sulla testa."

"Oh. Va bene." Forse era per quello che si sentiva così disorientato? "Riguardo a Z -"

"Manny è già con lui."

Huh. Si era perso quella parte. "Vuoi visitarmi qui?"

Doc Jane fece una piccola risata. "Che ne dici se torniamo in casa - se puoi camminare."

"Me ne occupo io -"

"Lasciate che lo porti -"

"Lo porto io -"

"Lo porto -"

Il coro di volontari era una sorpresa, così come tutte quelli mani per aiutare che apparvero dal nulla: Qhuinn era completamente avvolto dalle braccia ispessite dai combattimenti e lo portarono via da lì come qualcuno che scivola sulla folla a un concerto.

Diede un'occhiata alle spalle, sperando di vedere Blay, sperando d'incrociare gli occhi del ragazzo, solo per connettersi con lui, essere in sintonia, sebbene fosse una pazzia -

Ma Blay era là.

Quel bellissimo sguardo blu era proprio lì, fermo e vero mentre incontrava il suo, che lo fece sentire come se stesse per collassare di nuovo. E lui prese forza da quegli occhi, proprio come aveva fatto in passato, quando trascorrevano tanto tempo insieme.

La verità era che avrebbe voluto che fosse Blay a riportarlo in magione, ma nessuno diceva una dannata parola alla Confraternita quando li vedevi caricare così in massa. Inoltre, non c'erano dubbi che il ragazzo si sarebbe sentito come se fossero troppo vicini.

Qhuinn tornò a guardare avanti. Porca... troia...

Il giardino era completamente distrutto, la metà della siepe alta tre metri vicina alla casa era giù, tutti i tipi di alberi abbattuti, i cespugli falciati di netto, i resti dell'impatto ovunque come i frammenti di una bomba.

Cavolo, c'erano un sacco di detriti che sembravano parti dell'aereo.

Oh, guarda, un pannello d'acciaio.

"Aspettate," disse Qhuinn liberandosi. Si abbassò e tirò fuori dalla neve un frammento appuntito e tagliente. Poteva giurare che era ancora tiepido.

"Mi spiace davvero tanto," disse a nessuno in particolare.
La voce del re tuonò di fronte a lui. "Per aver salvato mio Fratello?"

Qhuinn guardò in alto. Wrath era uscito dalla biblioteca con George a un fianco e la regina all'altro. Il maschio pareva enorme quanto la casa dietro di lui - e anche altrettanto forte. Anche cieco, sembrava un super eroe avvolto da quegli occhiali da sole a mascherina.

"Ti ho fottuto tutto il giardino," borbottò Qhuinn alzandosi verso il re. "Voglio dire... riprogettato male."

"Darà a Fritz qualcosa da fare durante la primavera, Sai quanto adora tirar via le erbacce."

"È il minore dei tuoi problemi. Sembra che sia passata una pala meccanica, pare un cantiere, giuro."

Wrath si fece avanti, incontrandolo a metà del terrazzo. "È la seconda volta, figliolo."

"Che distruggo qualcosa di meccanico nelle ultime ventiquattrore? Lo so, hai ragione - la prossima cosa che farò sarà far saltare in aria una nave da guerra."

Quelle sopracciglia nere si abbassarono. "Non era di quello che stavo parlando."

Okay, adesso quella cosa doveva finire. Odiava davvero che tutta l'attenzione fosse puntata su di lui.

Ignorando deliberatamente l'affermazione del re, disse: "Bene, la buona notizia è che non ho intenzione di ripetermi per la terza volta. Quindi credo che per ora siamo salvi".

Ci fu un borbottio sordo in conferma.

"Posso portarlo in clinica adesso?" disse Doc Jane introducendosi a forza.

Wrath sorrise facendo scintillare le zanne al chiaro di luna. "Fa' ciò che devi."

Grazie a Dio... per quella notte era finita.

"Dov'è Layla?" chiese la dottoressa mentre entravano nel tepore della biblioteca. "Devi nutrirti."

Cazzo.

Mentre mamma chioccia in pelle nera dietro di lui cominciò a ridacchiare in supporto a quell'idea, Qhuinn alzò gli occhi al cielo. Una crisi a notte era più che sufficiente. L'ultima cosa che voleva era dover spiegare con esattezza perché l'Eletta non poteva essere usata per il sangue.

"Sembri stordito," disse qualcuno.

"Credo che stia per svenire -"


Eeeeeeee quella fu l'ultima cosa che sentì per un po'.

4 commenti:

  1. Bellissimo capitolo Christiana!
    Non mi stancherò mai di ringraziarti per queste traduzioni e per tutto il tempo che impieghi a farle.
    Un bacione
    Dany57

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    1. Ma sempre, sempre, sempre grazie a te, Dany, e a tutte le altre!
      Un bacissimo!!!

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  2. Come al solito il cuore batte a mille ! Emozione! Sollievo - tutto andato bene! Grande qhuinn e grande Zsadist ! E grande Christiana grazieeeee Adele

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