mercoledì 14 agosto 2013

Traduzione Capitolo 20 di Lover at Last di J.R.Ward


Lover at Last

20


Porca troia, Qhuinn aveva perso completamente il controllo. E non aveva quasi visibilità. L'aereo oscillava avanti e indietro come se fosse sotto gli effetti del delirium tremens. Il motore andava e veniva.

E non poteva nemmeno controllare Z. C'era troppo vento e non avrebbe distolto lo sguardo da dove erano diretti - o forse era meglio dire da dove si sarebbero schiantati - anche se non riusciva a vedere un cazzo di niente.

Che diamine gli aveva fatto pensare che fosse una buona idea?

L'unica cosa che pareva funzionare era la bussola, così almeno poteva orientarsi su dove fosse la base. Il complesso della Confraternita era situato a nord e appena un po' a est, sulla cima della montagna circondata dall'invisibile e difensiva cortina di mhis di V. Per cui come direzione stava andando bene, presumendo che il quadrante N -S -E- O fosse più operativo di, oh sì, di qualunque altra cosa ci fosse in quella merda di scatola di latta.

Mentre guardava alla sua destra, il vento spietato passava attraverso il parabrezza mezzo distrutto per colpirlo direttamente al canale uditivo. Fuori dal finestrino vedeva... solo buio. Il che poteva significare che avevano superato la periferia ed erano su un terreno agricolo. Forse erano già sulle colline che si sarebbero trasformate a breve in montagne -

Un rumore come un ritorno di fiamma attirò malamente la sua attenzione - ma cosa era peggio?

L'improvviso silenzio che seguì.

Nessun clangore del motore. Solo il vento che fischiava nella cabina di pilotaggio.

Okay, ora erano veramente nei casini.

Per mezzo secondo pensò di smaterializzarsi. Era abbastanza forte e cosciente - ma non avrebbe lasciato Z -

Una mano potente atterrò sulla sua spalla, facendogli tremare le palle.

Z si fece avanti, e dall'espressione sul suo viso, aveva problemi a star dritto - e non a causa del rollio dell'aereo.

Il Fratello parlò, la voce profonda che tagliava il frastuono. "Per te è arrivato il momento di andare."

"Fanculo," gli urlò di rimando Qhuinn. Tornando in avanti, provò nuovamente a mettere in moto. Non faceva male tentare, no?

"Non farti buttare fuori di qui."

"Provaci."

"Qhuinn -"

Il motore tornò a ruggire intensificando il fragore. Era davvero una bella notizia. Il problema era: se il bastardo si era spento una volta, avrebbe potuto farlo di nuovo.
Qhuinn prese il cellulare dalla giacca pensando a chi si stavano lasciando dietro - e lo passò al Fratello.

Se c'era una gerarchia sul mettersi in comunicazione con qualcuno, Z era il primo della lista. Aveva una shellan e una figlia - e se c'era uno che doveva chiamare, quello era lui.

"Perché me lo dai?" disse Zsadist in modo cupo.

"Lo sai."

"E tu puoi lasciare -"

"Non lascio un bel niente - continuerò a pilotare questa trappola mortale fino a che non colpiremo qualcosa."

Ci fu altro discutere a quel punto, ma non si sarebbe spostato dal sedile del pilota e, essendo forte come il Fratello in circostanze normali, Z non era in condizione di spingere nessuno tanto quanto una fetta di pane. E la conversazione non durò a lungo. Z sparì, senza dubbio riappoggiandosi al sedile posteriore per poter parlare un'ultima volta con quelli che amava.

Mossa intelligente.

Lasciato alla propria immaginazione, Qhuinn chiuse gli occhi e pregò chiunque potesse ascoltarlo. All'improvviso apparve il volto di Blay -

"Ecco."

Lui aprì le palpebre. Il suo cellulare era di fronte alla sua faccia, nella ferma presa di Z. E sul display c'era la mappa del GPS in funzione, la piccola freccia lampeggiante gli mostrava dov'erano con precisione.

"Altre tre miglia," urlò il Fratello coprendo il rumore. "Abbiamo solo bisogno di -"

Ci fu uno scoppio e un sibilo - e un altro giro di quel bruttissimo silenzio. Bestemmiando, Qhuinn si concentrò sul piccolo schermo e nel mentre sperava con tutto se stesso che quell'aggeggio ripartisse da solo. Ancora a nord, ovviamente - ma parecchio a est. Un bel po'. La stima approssimativa era stata buona, ma per niente precisa.

Senza il telefono? Sarebbero stati fottuti.

Beh, quello e tutto il fatto del motore che non andava.

Calcolando la posizione esatta nella sua testa sterzò a destra, provando a tenere l'indicatore sulla mappa proprio sulla loro montagna. Poi provò di nuovo ad avviare il motore.

Stavano perdendo altitudine, non nella spirale che si vede nei film, dove facevano un primo piano dell'altimetro e l'aereo girava così forte su se stesso mentre tu desideravi solo che ci fosse carburante. Ma lentamente, stavano inesorabilmente andando giù... e se avessero perso lo slancio in avanti, che era ciò che l'inarrestabile macchina da cucire doveva fare sotto il cofano, sarebbero andati giù a peso morto.

Continuando a provare a far partire il motore, Qhuinn mormorò, "Andiamo, andiamo, andiamo..."

Era difficile tenere il naso in alto con una sola mano - e mentre stava per dedicarsi completamente alla cloche, comparve il braccio di Z, che provò a riavviare il motore.

Solo per un istante, Qhuinn ebbe dinanzi agli occhi l'assurdo fotogramma della fascia da schiavo tatuata al polso che vide dal polsino sollevato della giacca di pelle del Fratello - poi fu solo un darsi da fare.

Dio, aveva le spalle in fiamme a furia di tirare la barra di comando. E pensare che stava morendo per sentire quel fracasso dal -

All'improvviso, il motore tossicchiò tornando in vita, e il cambio d'altitudine fu immediato. Nell'istante in cui i pistoni cominciarono a ruggire di nuovo, i numeri ripresero ad andare avanti.

Andando a tutta manetta, controllò il livello dl carburante. Era su E. Forse non era un problema meccanico, erano solo senza combustibile.

Quando si dice andare per il sottile!

"Solo un altro po' avanti piccola - solo un altro po', andiamo, piccola, puoi farcela..."

Così un fiume di parole d'incoraggiamento uscì dalle sue labbra, parole impotenti risucchiate dall'unica cosa che importava - oh, andiamo, come se il Cessna parlasse inglese...?

Cavolo, gli sembrava durasse per sempre, lo sperare e il pregare, il suo cervello che rimbalzava avanti e indietro tra i migliori e peggior scenari mentre le miglia venivano superate a una velocità dannatamente bassa.

"Dimmi che hai chiamato le tue femmine," urlò Qhuinn.

"Dimmi che non ci farai schiantare."

"Non senza mentire."

"Vira a est."

"Cosa?"

"Est! Va' a est!"

Z zoomò sulla mappa e fece scorrere la punta del dito in una direzione, da est a ovest.

"Devi atterrare così - dietro la magione."

Qhuinn pensò di dover prendere come un segnale positivo che il tizio stesse organizzando dei piani d'atterraggio che non implicassero delle palle di fuoco. E il suggerimento era buono. Se si fossero potuti orientare verso il lungo lato di quell'enorme fottuta casa, verso la piscina, avrebbero potuto cancellare un'intera fila di alberi da frutto... ma sarebbe stata la stessa quantità di pista che avevano avuto per decollare.

Meglio che schiantarsi contro il muro rinforzato che circondava la proprietà -

Il motore non tossicchiò questa volta. Semplicemente morì spegnendosi, come se fosse troppo stanco di quel gioco, e se ne andasse in pensione.

Almeno erano entro l'area d'atterraggio.

Una possibilità. Avevano solo quella.

Un solo tentativo per portarli a terra che, presumendo che lui riuscisse a portarli vicino alla proprietà, penetrare il mhis e non colpire la casa, la Tana, le auto, i cancelli o qualunque cosa di reale che avesse a che fare con la proprietà... gli avrebbe permesso di riportare quell'orgoglioso padre, amato hellren e superbo guerriero... nelle braccia della sua famiglia.

Ma non stava pensando solo a Z.

Il Primale avrebbe supervisionato alla salute e alla sicurezza di Layla. Blay aveva i suoi amati genitori e Sax. John la sua Xhex.

Sarebbero stati tutti bene.

Qhuinn si torse indietro.

"Sta' seduto! Indietro! Siediti e stringi la cintura -"

Il Fratello aprì la bocca, e Qhuinn fece l'impensabile. Diede uno schiaffo alle labbra del maschio. "Siediti, cazzo, e chiudi la cintura! Siamo arrivati fin qui - non mandiamo tutto a puttane!"

Riagguantò il telefono. "Andiamo! Ci siamo!"

Gli occhi neri di Z si fissarono nei suoi per un momento, Qhuinn si domandò se stesse per buttarlo fuori dalla cabina di pilotaggio. Fu allora che avvenne il miracolo: una connessione istantanea s'instaurò tra loro, una catena con gli anelli così spessi da legarli l'uno all'altro.

Z puntò l'indice direttamente al viso di Qhuinn. Dopo aver annuito una volta, si mise seduto.

Qhuinn tornò a concentrarsi.

La discesa libera li stava tenendo in volo, e grazie alla direzione data da Z, quell'ulteriore virata a destra li aveva messi nella giusta posizione. Secondo il GPS si stavano avvicinando al bivio che si divideva intorno alla montagna, centimetro dopo centimetro. Centimetro... dopo centimetro...

Ora era sicuro che fossero sopra la proprietà.

Mentre l'aereo affondava in avanti, Qhuinn continuò a tenere la barra di comando, tirandola indietro talmente forte da sentire le spalle infossarsi nel sedile. Non c'era carrello d'atterraggio da tirare giù - quello stronzo era bloccato -

Un improvviso fischio penetrò nella cabina di pilotaggio, e quello, insieme a un brusco cambio d'angolazione, annunciò che la forza di gravità stava vincendo la battaglia, reclamando il mezzo di metallo e fibre di vetro con loro due dentro vivi e vegeti come premio.

Non ce l'avrebbero fatta - era troppo presto -

Seguì una vibrazione violenta, e per un momento, se non avessero colpito il terreno senza accorgersene - le cime degli alberi, forse? No. Qualcosa...

Il mhis?

L'improvviso cuscinetto respingente sembrò espandersi verso l'alto, e sai cosa? L'aereo si comportò differentemente, il muso si livellò senza alcuno sforzo da parte di Qhuinn o aiuto dal peso morto del motore. Anche il sali scendi si fermò.

A quanto sembrava, la difesa invisibile di V non teneva lontani solo gli umani e i lesser, teneva anche un Cessna in volo.

Solo che poi arrivò un altro problema. Quel sollevamento vitale non li avrebbe fatti scendere, era come se dovessero galleggiare per sempre, superando l'unico tratto di terreno per poter atterrare -

Improvvisamente, riprese il fracasso, e lui controllò l'altimetro. Erano andati giù di quasi otto metri e poteva solo tirare a indovinare se erano riusciti a penetrare la barriera del mhis.

Luci. Oh, caro Gesù Bambino, luci.

Fuori dal finestrino, giù in basso, poteva vedere il luccichio della magione, e il cortile. Era troppo lontana per scendere nei dettagli, ma quella doveva essere - sì, quella specie di germoglio doveva essere la Tana.

In un istante il suo cervello andò in modalità 3D e mise nella giusta prospettiva ogni cosa.

Cazzo. L'angolazione era sbagliata. Se avesse continuato a seguirla, si sarebbero schiantati sul retro della casa piuttosto che costeggiarla. E lo schifo più grande era che non aveva abbastanza altezza da eseguire un'ampia virata per mettersi nella giusta direzione.

Quando non avevi altre alternative, non ti restava che far funzionare quella rimasta.

Il suo più grande problema era di non mancare il prato posteriore. Ce n'era solo uno su quella montagna. Tutto il resto? Soltanto alberi che li avrebbero divorati.

Doveva stare più basso.

"Tieniti forte!"

E benché fosse controindicato, puntò la bara di comando in avanti, verso il terreno. Ci fu un picco di velocità e Qhuinn sperò di poter recuperare quando sarebbero arrivati nella zona d'impatto. E merda, gli scossoni peggiorarono al punto che cominciò ad avere dei capogiri del diavolo, e le braccia a pungergli dal tenere la leva.

Più veloce. Più vicino. Più veloce. Più rumoroso. Più vicino.
E poi arrivò il momento. La casa e i giardini gli erano di fronte, avvicinandosi a rotta di collo.

Qhuinn tirò forte e la velocità diede loro una breve risalita.

Sopra la casa...

"Sta' pronto!" urlò a pieni polmoni.

Quando subentrò la scena al rallentatore, tutto venne enfatizzato: i suoni, i secondi, le punture negli occhi mentre guardava avanti, la sensazione del suo corpo schiacciato contro il sedile -

Cazzo. Non aveva nessun tipo d'imbracatura addosso.
Ma non se ne preoccupò. Aveva troppo altro a cui pensare.

Idiota -

In quel momento colpirono qualcosa. Forte. L'aereo sobbalzò, colpì qualcos'altro, rimbalzò fuori uso , sussultò ancora. In tutto questo, la sua testa colpì i pannelli sopra di lui, il culo si prese uno sganassone dal sedile, e il suo -

Si sentiva come un miscelatore per vernici.

La fase successiva di quell'atterraggio del diavolo fu un bel rock and roll che quasi lo buttò fuori dal cockpit.

Questo era il terreno - doveva esserlo - e dannazione, andavano veloce. Le luci sfrecciavano dai finestrini, ogni cosa divenne come se fossero nella discoteca Studio 54, fino a che restò cieco. E a seconda del lato in cui vedeva le luci stroboscopiche, capì che erano in giardino - ma non avevano più spazio.

Torcendo la leva, andarono in avvitamento, sperando che le stesse leggi della fisica che si applicavano alle auto fuori controllo valessero lì: niente freni, campo d'azione limitato, e il solo modo per rallentarli era diminuire il coefficiente.

La forza centrifuga lo sbatté contro il lato della cabina di pilotaggio, e la neve gli cadde sul viso, poi qualcosa di tagliente.

Merda, non stavano rallentando per niente.

E quelle mura di sicurezza alte sei metri e spesse mezzo metro si avvicinavano in fretta.


Quando si dice mettere un punto fermo...

11 commenti:

  1. Bel capitolo! Grazie Christiana di non averci abbandonato chiudendo per ferie e, a questo proposito, ti auguro di trascorrere un buon Ferragosto e a mercoledì, sperando arrivi velocissimo.
    Ciao
    Dany57

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  2. Ma da cardiopalmo !!! Bellissimo capitolo! Sul più bello aspettare- grazie christiana non vedo l'ora che arrivi mercoledì - rinnovo il buon ferragosto - ma che emozione! Grande qhuinn ! Ciao baci adele

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    1. Come sempre grazie Adele e buon ferragosto anche a te. Sì, le cose iniziano a prendere... una brutta piega, ma cosa succederà??? Ahahhahhahahhahahhaha, io lo sooooo!

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  3. nuova fan/seguace :)
    grazie mille per il lavoro fatto finora, stasera inizierò a leggere il tutto dal primo capitolo, non vedo l'ora
    grazie mille e a mercoledi prossimo ;)

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    1. Oh... ma grazie, dimmi almeno come ti chiami... un'altra Dany? Ahahhahahhaha XD

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    2. eccomi :) ora uscirà il mio nome :)

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  4. Certo che sei terribile! Non si chiameranno mica tutte come me ah ah ah!
    Oggi, causa festa, mi sembrava fosse domenica invece mercoledì è ancora lontanissimo........
    Naturalmente tu te la ridi perchè sai come va a finire, vero? Ma presto lo sapremo anche noi (grazie a te!)
    Ciao
    Dany57

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  5. Ciao Mariapia benvenuta tra noi fan di christiana che ci traduce la "zietta" Ward in tutto il suo "splendore" di lover at last - io sono una di quelle che legge - da quando li ha scoperti - i capitoli tante di quelle volte che quando prenderò il libro lo saprò a memoria ahahahahaha ciao ciao Adele

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    1. Visto in che bella famiglia sei entrata, Mariapia???

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