lunedì 19 agosto 2013

Quando torna l'onda di Christiana V

Carissime/i,

sapete tutti che scrivo anch'io e mi diletto in esperimenti vari che mi fanno crescere e sperimentare nuovi generi, anche per comprendere se ne so scrivere o meno, perché...

una cosa è leggere e un'altra è scrivere... c'è poco da fare!

Come per il mio primo tentativo di Romantic Suspence con 'Alla Conquista di te', mi sono di nuovo aggregata alla magnifica famiglia di Francy & le altre de La Mia Biblioteca Romantica, che hanno dato a diverse autrici la possibilità di 'osare' e mettersi in gioco anche per diversi generi.

Per questo motivo le ringrazio di vero cuore!

Detto ciò, vi posto un estratto e se vi piace... beh... fatemelo sapere! Un bacio a tutte e buona lettura sotto l'ombrellone con questi magnifici racconti estivi!

P.S. Guardate che è AGGRATIS e ce n'è tanti da leggere: Adele Vieri Castellano, Monica Lombardi, Angela d'Angelo e tante altre... Oh, e io, ovviamente!



Quando torna l'onda 


di Christiana V


Erano passati sette anni da quel giorno e lei era tornata di nuovo su quella lunga lingua di sabbia per ricordare, per celebrare il suo lutto.
Era sorta da poco l'alba e un lieve chiarore all'orizzonte illuminava le increspature del mare, donando alle spume bianche un innaturale riverbero argenteo talmente intenso da far male agli occhi.
E lei era là, con lo sguardo fisso e il respiro leggero, come se temesse che anche il minimo rumore potesse sconvolgere quella quiete e far ripiombare tutto nell'inferno.
Faith fece due passi in avanti e si lasciò colpire dal profumo della salsedine, che inspirò a fondo e le strinse lo stomaco.
Una volta quello era l'odore più bello del mondo. Una volta non si sarebbe addormentata se prima non ne fosse stata invasa. Una volta quella fragranza era la sua vita.
Sospirò angosciata. Possibile che dopo tutto quel tempo si sentisse ancora tagliare in due? Aveva messo centinaia di chilometri tra sé e quella spiaggia, eppure ritornava ogni anno per commemorare un momento che non voleva saperne di starsene chiuso in un cassetto della memoria, malgrado la serratura fosse assicurata da un massiccio lucchetto.
Quella di sette anni prima era stata un'estate magica: la prima della sua indipendenza, la prima con le sue amiche e anche quella in cui aveva conosciuto Mitch, la sua anima gemella.
Un lieve sorriso le sfiorò le labbra lasciandole ammorbidire e svelandone la pienezza, ma fu presto sostituito da una smorfia di sofferenza.
Da quando la forza del mare aveva reclamato la vita di Mitch, lei si era sentita divisa a metà, orfana di quella parte che il suo amore aveva portato via con sé, lasciandola incompleta e incapace di gioire e ridere come una volta.
Con un altro sospiro strinse gli occhi pronta ad andarsene, ma un latrato la costrinse a fermarsi: un grosso cane maculato si avvicinava seguito da un uomo.
Istintivamente Faith si raddrizzò e fissò  la figura imponente col respiro sempre più corto. Col pulsare del cuore nelle orecchie, deglutì a fatica guardando le ampie spalle muoversi con fluidità a ogni falcata, le lunghe ciocche di capelli baciate dal sole così dolorosamente familiari da farle sentire un groppo in gola.
Non può essere, Mitch è  morto, pensò freneticamente, riconoscendo in quell'individuo particolari che le colpirono la mente con l'intensità di un lampo, risvegliando ricordi soffocanti.
Quando il cane arrivò a lei scodinzolando in cerca d'attenzione, Faith non si accorse del muso umido contro la propria mano e trattenne il fiato per un istante interminabile.
Seguendo l'animale, l'uomo alzò infine gli occhi nei suoi e il mondo di Faith prese a oscurarsi ai lati del campo visivo, le ginocchia cedettero e la linea d'orizzonte s'inclinò.
Nell'istante in cui toccò la sabbia tiepida, l'imponente figura scattò in avanti e la raggiunse. Era un sogno, un incubo, o stava semplicemente impazzendo?
Con un costante ronzio nelle orecchie, che l'avvisava che stava per congedarsi dal presente, lo guardò. Le palpebre pesavano come macigni, ma lottò con ogni briciola di determinazione rimastale pur di restare sveglia.
«Mitch» sussurrò con un filo di voce, scrutando quegli indimenticabili occhi blu.
Ma non erano blu e quello non era Mitch: le iridi che la fissavano con rabbia erano verdi e pieni di stelle dorate.

Erano gli occhi di un'altra persona, una altrettanto importante e sconvolgente. 

Se vi appassiona e siete curiose di sapere come va a finire, cliccate QUI

4 commenti:

  1. Lo vedi che non sono interessata solo a Lover at last?
    Brava Christiana, è il secondo racconto scritto da te che leggo e mi. Piaciuto molto! Hai un bello stile di scrittura e i tuoi personaggi sono ben delineati quindi..... Un applauso a te!
    Baci e vai, domani è mercoledì!
    Ciao
    Dany57

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    1. Ma che cara che sei, Dany! Ti ringrazio tantissimo e... non preoccuparti, OGGI è mercoledì... YEAH!

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  2. Ho Il brutto vizio di non rileggere quello che scrivo e non mi sono ancora abituata al fatto che l'ipad corregge a suo piacimento quindi perdona il miei errori.
    Hai ragione, oggi è mercoledì e spero tra poco di deliziarmi con un altro capitolo dei nostri amati; con questo siamo al 21 e tra poco arriveranno i capitoli che mi hai detto moooooolto interessanti!
    Ciao e a dopo
    Dany57

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