Lover at Last
5
Mentre
Qhuinn stava fermo nel vento forte a guardare Blay agganciare l'Hummer al carro
attrezzi, la neve cadeva leggera sui suoi stivali, oscurando col suo silenzioso
e soffice peso la superficie di quelle scarpe dalla punta d'acciaio.
Abbassando
lo sguardo, pensò vagamente che se fosse rimasto dov'era abbastanza a lungo,
sarebbe stato completamente coperto dalla neve, dalla testa ai piedi.
Che
dannata cosa strana era venuta in mente al suo cervello.
Il
ruggito del motore del carro attrezzi gli fece alzare la testa, i suoi occhi
seguirono l'argano che trainava l'auto rovinata dal banco di neve.
Era
Blay a muovere la leva, il maschio stava di lato, controllando con attenzione
la velocità nell'estrarla in modo che non ci fosse troppo stress per i
componenti meccanici di quella produzione automobilistica del Buon Samaritano.
Così
attento. Così controllato.
Simulando
casualità, Qhuinn si avvicinò a Tohr e finse di controllare i progressi nel
traino, proprio come il Fratello stava facendo. No. Riguardava Blay,
ovviamente.
Aveva
sempre riguardato Blay.
Cercando
di aggiungere al tutto un pizzico di nonchalance, incrociò le braccia sul petto
- e dové abbassarle di nuovo a causa delle ferite alle spalle. "Lezione
imparata," disse per fare conversazione.
Tohr
gli mormorò qualcosa di rimando, ma che fosse dannato se fosse riuscito a
sentirlo. E che fosse dannato anche se potesse vedere qualcosa che non fosse
Blay. Neanche per un singolo battito di ciglia. Per un respiro. Per un palpito
del cuore.
Fermo
in mezzo al turbinio della neve, si meravigliò di come qualcuno di cui
conoscevi tutto, che viveva a due passi da te, con cui avevi mangiato e dormito
insieme... potesse diventare un estraneo.
Poi
ancora, come al solito, c'era quella distanza emozionale causata dalla merda
del tipo sotto - lo - stesso - tetto.
Il
fatto era che Qhuinn sentiva il bisogno di spiegare certe cose. Sfortunatamente
e diversamente da quella puttana di suo cugino, Saxton il succhiacazzi, non
sapeva usare le parole e tutta quella roba complicata che aveva nel centro del
suo petto peggiorava la sua tendenza al mutismo.
Dopo
un ultimo digrigno, l'Hummer fu issato sul carro attrezzi e Blay cominciò a
passare le catene attorno al telaio.
"Okay,
voi tre riportate indietro questo rottame, " disse Tohr mentre riprese a
fioccare.
Blay
si bloccò e guardò il Fratello. "Noi andiamo in coppia. Per cui non devo
lasciarti."
Come
se fosse pronto a saltare.
"Hai
visto che cos'abbiamo qui? Un grosso rottame da spostare con due uomini morti.
Ti pare che si possa giocare al tira e molla?"
"Possono
cavarsela," disse Blay a bassa voce. "Loro due sono forti."
"E
con te lo sono ancora di più. Sto per smaterializzarmi per andare a casa."
Nell'attimo
di silenzio che seguì, la linea dritta che correva su per il culo di Blay dalla
base al cranio era l'equivalente di un dito medio. Non al Fratello, comunque.
Qhuinn
sapeva esattamente per chi era.
Le
cose si mossero in fretta da quel punto in poi, il SUV venne assicurato al
mezzo, Tohr se ne andò e John si mise dietro il volante del carro attrezzi.
Qhuinn andò alla porta del passeggero, l'aprì e attese di lato.
Come
doveva fare un gentiluomo, suppose.
Blay
si avvicinò attraverso la neve. La sua faccia era come il paesaggio: fredda,
chiusa, inospitale.
"Dopo
di te," mormorò tirando fuori il pacchetto di sigarette e l'elegante
accendino d'oro.
Qhuinn
chinò il capo in un cenno d'assenso, poi entrò dentro, scivolando sul sedile
fino a che la sua spalla non sfiorò quella di John.
Blay
entrò per ultimo, chiuse la portiera e aprì il finestrino mettendo la punta
accesa della sua sigaretta all'esterno per tener fuori la puzza.
L'unico
parlare che si sentì per cinque miglia furono i rumori del carro attrezzi.
Seduto
tra quelli che erano stati i suoi due migliori amici, Qhuinn fissò lo sguardo
sul parabrezza e contò i secondi che passano tra i movimenti intermittenti del
tergicristalli... tre, due... uno... su e giù. E... tre, due... uno... su e
giù.
Cadeva
comunque abbastanza neve da giustificar quello sforzo -
"Mi
dispiace," disse d'impulso.
Silenzio.
A eccezione del ruggito del motore di fronte a loro e all'occasionale
sferragliare della catena dietro quando prendevano un dosso.
Qhuinn
lanciò un'occhiata, e sai cosa? Sembrava che Blay stesse masticando del
metallo.
"Stai
dicendo a me?" disse il ragazzo in modo burbero.
"Sì."
"Non
hai nulla di cui scusarti." Blay spense la sigaretta nel portacenere del
cruscotto e ne accese un'altra. "Potresti per favore smetterla di fissarmi?"
"
Io volevo solo..." Qhuinn si passò una mano tra i capelli e diede uno
strattone. "Io non... io... io non so cosa dire riguardo Layla -"
Blay
voltò la testa di scatto.
"Cosa
fai della tua vita non ha niente a che fare con me-"
"Non
è vero," rispose Qhuinn con calma. "Io -"
"Cosa
ti fa pensare che voglia sentire una sola parola che riguardi te e lei?"
"Pensavo
solo che tu potessi aver bisogno di... non lo so, contestualizzare o qualcosa
del genere."
Blay
restò a fissarlo per un istante. "E perché, con esattezza, pensi che io
vorrei 'contestualizzare'?"
"Perché...
pensavo che tu potessi trovarlo... tipo, sconvolgente. O qualcosa del
genere."
"E
perché dovrebbe esserlo?"
Qhuinn
non riusciva a credere che il ragazzo volesse che lo dicesse ad alta voce.
Ancora meno di fronte a qualcuno, anche se quel qualcuno era John. "Beh,
il perché lo sai."
Blay
si avvicinò con le zanne in mostra." Solo per essere chiari, tuo cugino mi
dà quello di cui ho bisogno. Tutto il giorno. Ogni giorno. Tu e io?" Blay
mosse la mano con la sigaretta tra di loro avanti e indietro. "Lavoriamo
insieme. Solo questo. Per cui voglio che tu faccia un favore a entrambi prima
di pensare che io possa 'aver bisogno' di sapere qualcosa. Chiediti, 'Se io
fossi quello che gira gli hamburger da McDonald's, andrei a dire questa cosa al
fottuto ragazzo che frigge le patatine?' Se la risposta è no, allora chiudi
quella dannata bocca."
Qhuinn
si concentrò di nuovo sul parabrezza, considerando la possibilità di piazzarci
dentro la faccia. "John, accosta."
Il
guerriero gli lanciò un'occhiata, poi cominciò a scuotere la testa.
"John,
accosta, dannazione. O lo farò io per te."
Qhuinn
si rendeva conto a malapena che il suo torace stava andando su e giù e le mani
erano strette a pugno.
"Cazzo,
accosta!" ringhiò Qhuinn colpendo il cruscotto così forte che una
bocchetta di ventilazione volò via.
Il
carro attrezzi scivolò al lato della strada e i freni stridettero mentre la
velocità diminuiva. Ma Qhuinn era già fuori di là. Smaterializzandosi, era
fuggito dall'apertura del finestrino, insieme al fumo che Blay aveva esalato
con frustrazione.
Quasi
immediatamente, riprese forma al lato della strada, incapace di mantenere la
forma molecolare a causa delle sue emozioni troppo intense. Mettendo uno
stivale davanti all'altro, arrancò attraverso la neve, il suo bisogno di
deambulare gli portava via ogni cosa, compreso il dolore pungente nelle nocche
di entrambe le mani.
Qualcosa
nel retro della sua testa registrò il tratto di strada, ma c'era troppo rumore
nel suo cranio affinché notasse i dettagli.
Non
aveva idea di dove stesse andando.
Cavolo,
faceva freddo.
* * *
Seduto
nel caro attrezzi, Blay era concentrato sulla punta illuminata della sua
sigaretta, il piccolo bagliore color arancio andava avanti e indietro come la
corda di una chitarra.
Pensava
che la sua mano stesse tremando.
Il
fischio che sentì di fianco era il modo di John per attirare la sua attenzione,
ma lo ignorò. Cosa che gli costò uno schiaffo sul braccio.
È davvero un brutto tratto per lui, disse John muovendo le mani.
"Mi
stai prendendo in giro, vero?" mormorò Blay. "Mi stai fottutamente
prendendo in giro. Ha sempre voluto un rapporto convenzionale e ha messo
incinta un' Eletta - direi che è il massimo che -"
No, qui, proprio qui. John indicò l'asfalto. Qui.
Blay
si voltò verso il parabrezza solo perché era
stanco di discutere. Fuori, di fronte al carro attrezzi, i fari
illuminavano ogni cosa, il paesaggio coperto di neve di un bianco accecante, la
figura che camminava al lato della strada come un'ombra allungata.
Delle
gocce di sangue rosso seguivano il percorso delle impronte.
Le
mani di Qhuinn sanguinavano da quando era caduto nella corsa -
All'improvviso,
Blay si accigliò. Si sedé più in alto.
Come
tessere di un puzzle che trovano il loro posto, i dettagli casuali riguardo a
dove si trovassero, dalla curva della strada, agli alberi, a muri di pietra di
lato, completarono l'immagine.
"Oh,
merda." Blay sbatté la testa contro l'appoggio. Chiudendo gli occhi
avrebbe voluto trovare un'altra soluzione a tutto questo, qualunque altra
piuttosto che uscire là fuori.
Non
approdò a niente, un grande, enorme, nada.
Mentre
spingeva lo sportello per aprirlo, il freddo entrò nell'abitacolo caldo del
furgone. Non disse nulla a John. Non ne aveva motivo. Cose come uscire nella
bufera dopo che qualcuno ha cercato di spiegarsi.
Prendendo
una grossa boccata di fumo, camminò con passo pesante attraverso gli accumuli
di neve. La strada era stata liberata prima, ma era successo parecchio prima.
Il
che significava che probabilmente doveva muoversi in fretta.
Questa
era la parte ricca della città, dove la tassa base era ampia quanto i prati
perfetti, avresti fatto meglio a credere che un altro di quegli spazzaneve
gialli grossi quanto una casa venisse prima dell'alba.
Non
doveva fare una scenata di fronte agli umani. Specialmente con quei due che
perdevano belli e morti nell'Hummer.
"Qhuinn,"
disse rudemente. "Qhuinn, fermati."
Non
urlò. Non ne aveva l'energia. Questa... cosa, qualunque essa fosse tra loro,
era diventata sfiancante molto tempo prima - e quest' ultima resa dei conti al
lato della strada era solo l'ennesimo episodio per cui non aveva più la forza.
"Qhuinn.
Davvero."
Almeno
il ragazzo rallentò un po'. E, con un po' di fortuna era talmente incazzato da
non aver messo insieme tutti i pezzi riguardo al posto.
Gesù Cristo, quali erano le possibilità, pensò Blay guardandosi attorno. Era proprio a mezzo miglio
dove la Guardia d'Onore aveva svolto il proprio compito - e Qhuinn era quasi
morto per le botte.
Dio,
Blay ricordava quell'estenuante notte, un altro paio di fari colpì la figura
scura, che sanguinava sul terreno questa volta.
Scuotendosi,
lo chiamò ancora. "Qhuinn."
Il
ragazzo si fermò, gli stivali piantati nella neve senza andare avanti. Comunque
non si voltò.
Blay
fece segno a John di spegnere i fari e, un secondo dopo tutto ciò che si
vedeva era il bagliore arancione delle
luci dei freni del furgone.
Qhuinn
mise le mani sui fianchi e guardò il cielo, la testa andò all'indietro, il
respiro gli uscì fuori con una nuvola di condensa.
"Torna
indietro e sali sul carro attrezzi." Blay tirò un'altra boccata di fumo e
la esalò. "Dobbiamo muoverci -"
"So
quanto Saxton significhi per te," disse Qhuinn in tono burbero. "Lo
so, davvero."
Blay
si forzò a dire: "Bene".
"Credo
solo che... sentirlo dire così ad alta voce è ancora uno shock."
Blay
aggrottò la fronte nella luce tenue. "Non capisco."
"Lo
so. Ed è colpa mia. Tutto questo... è colpa mia." Lo sguardo di Qhuinn
andò oltre la sua spalla, l'espressione sul viso cupa. "Solo non voglio
che pensi che sono innamorato di lei. Tutto qui."
Blay
cercò di farsi un altro tiro dalla sua Dunhill, ma non aveva abbastanza aria
nei polmoni. "Scusami... non capisco perché..."
Beh,
quella era fantastica risposta.
"Non
sono innamorato di lei e lei non lo è di me. Non andiamo a letto insieme."
Blay
rise duramente. "Stronzate."
"Sono
dannatamente serio. L'ho soddisfatta nel suo bisogno perché voglio un bambino,
anche lei, ed è iniziata e finisce lì."
Blay
chiuse gli occhi mentre la ferita nel suo petto si aprì completamente ancora
una volta. "Qhuinn, andiamo. Sei stato con lei tutto lo scorso anno. Vi ho
visti - tutti vi hanno visti -"
"Ho
preso la sua verginità quattro notti fa. Nessuno è stato con lei prima di
allora, nemmeno io."
Oh,
ecco un'immagine che aveva bisogno d'avere avanti agli occhi.
"Non
sono innamorato di lei e lei non lo è di me. Non andiamo a letto insieme."
Blay
non poté stare fermo più a lungo, per cui si avviò lasciando la neve sotto gli
stivali. A quel punto, dal nulla, la voce della Signora della Chiesa dal Saturday
Night Live gli venne in mente: Bene, non
è speciaaaaaale?
"Non
sto con nessuno," disse Qhuinn.
Blay
rise.
"Come
in una relazione? No, naturalmente. Ma non aspettarti che creda che trascorri
il tuo tempo libero a fare centrini all'uncinetto e a mettere in ordine
alfabetico le spezie sul ripiano con
quella femmina."
"Non
ho fatto sesso per quasi un anno."
Quella
frase lo bloccò.
Dio,
dove cazzo era andata a finire tutta l'aria in quella parte dell'universo?
"Stronzate,"
replicò Blay. "Sei stato con Layla - quattro notti fa, l'hai detto
tu."
Nel
silenzio che seguì, l'orribile verità sollevò di nuovo la sua brutta testa di
cazzo, il dolore gli rese impossibile nascondere ciò che con tanta attenzione
aveva seppellito negli ultimi giorni.
"Sei
stato davvero con lei," disse. "Ho visto il lampadario della
biblioteca andare avanti e indietro sotto la tua stanza."
Era
Qhuinn ora a chiudere gli occhi come se volesse dimenticare. "È stato solo
per uno scopo."
"Ascolta..."
Blay scosse la testa. "Davvero non mi è chiaro perché mi stai dicendo
questo. Credo in quel che ti ho detto - non devi dare nessuna spiegazione su
ciò che fai con la tua vita. Io e te... siamo cresciuti insieme, e questo è
tutto. Sì, abbiamo condiviso un sacco di cose e ci siamo sempre stati l'uno per
l'altro quando serviva. Ma nessuno di noi può rindossare gli abiti di allora e
questa relazione tra noi è la stessa cosa. Noi... non andiamo più bene. E
senti, non volevo farti incazzare nel furgone, ma credo di dover esser chiaro
su questo. Tu ed io? Abbiamo un passato. Questo è tutto. Questo... è tutto ciò
che avremo."
Qhuinn
si voltò, col viso di nuovo in ombra.
Blay
si sforzò a parlare ancora. "So che questa... cosa con Layla... è
importante per te. O immagino che lo sia - come potrebbe non esserlo, se fosse
incinta, Per me? Vi auguro davvero il meglio, a entrambi. Ma non mi devi
nessuna spiegazione - e ancor di più, io non la pretendo. È passato il tempo
delle cotte adolescenziali - ed era questo che sentivo per te. Anche allora era
solo un'infatuazione, Qhuinn. Per cui, per favore, prenditi cura della tua
femmina e non preoccuparti che mi tagli i polsi perché hai trovato qualcuno d'
amare. Come ho fatto io."
"Te
l'ho detto. Non sono innamorato di
lei."
Aspetta, pensò Blay tra sé e sé. Perché
sta arrivando.
Era
tipico di Qhuinn.
Il
maschio era incredibile sul campo di battaglia. E leale al limite della
psicosi. E intelligente. E seducente da morire. E un altro centinaio di
migliaia di altre cose che Blay non
doveva dire a nessuno. Ma aveva un grande difetto e non era il colore dei suoi
occhi.
Non
poteva contenere le emozioni.
Nessuna.
Qhuinn
aveva sempre rifuggito i sentimenti profondi - anche senza muoversi. Poteva
starsene seduto di fronte a te e annuire e parlare, ma quando le emozioni
diventavano troppo intense per lui, scivolava via. Subito fuori. E se provavi a forzarlo a
confrontarle?
Beh,
non era possibile. Nessuno forzava Qhuinn a fare qualcosa.
E
sì, sicuro, c' erano un sacco di buone ragioni per cui era in quel modo. La sua
famiglia lo aveva trattato come se fosse una maledizione. La glymera lo aveva guardato dall'alto in
basso. Per tutta la vita non aveva avuto radici. Ma qualunque fosse il fattore
di stress, alla fine del giorno, il maschio sarebbe fuggito da tutto ciò che
fosse troppo complicato o che pretendesse qualcosa da lui.
Probabilmente
la sola cosa che poteva cambiarlo era un bambino.
Non
era importante ciò che diceva in quel momento, non c'era dubbio che fosse
innamorato di Layla, ma averla soddisfatta durante il bisogno e ora aspettare i
risultati, lo stava facendo uscire fuori di testa dalla preoccupazione,
allontanandolo da lei.
E
perciò se ne stava al lato della strada blaterando cose senza senso.
"Vi
auguro davvero il meglio," disse Blay col cuore martellante nel petto.
"Sono sincero. Spero davvero che questa cosa tra voi due funzioni."
In
quel silenzio, Blay si ritirò fuori dal fosso in cui era caduto di nuovo,
usando gli artigli per raggiungere la superficie, allontanando il dolore e
l'agonia bruciante al centro della sua anima.
"Ora
possiamo tornare nel furgone e terminare il nostro lavoro?" disse in tono
piatto.
Le
mani di Qhuinn si alzarono a coprirgli il viso. Poi chinò la testa, mise le
nocche insanguinate nelle tasche dei pantaloni e si avviò al carro attrezzi.
"Okay.
Andiamo."
Grazie bellissimo aspetto gli altri capitoli - brava e ancora grazie
RispondiEliminaSempre a te, Giuliana, un abbraccio affettuoso!
Eliminafantastico *_* ma quando mettete il prossimo??
RispondiEliminaGià fatto Ophelia, leggi pure! XD
EliminaChe meraviglia! grazie mille per questa traduzione, non vedo l'ora di leggere gli altri capitoli!
RispondiEliminagrazie
Andreina
Eccoti Andreina, grazie a te! :D
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