mercoledì 17 aprile 2013

Traduzione Capitolo 3 di Lover at Last di J.R.Ward


Lover at Last

3

Il suono della cocaina che veniva sniffata da un setto nasale deviato fece stringere ulteriormente la presa sul coltello all'uomo fuori alla porta.
Stronzo. Che pezzo di stronzo.
La prima regola di ogni spacciatore di successo era di non usare droghe. I tossici a cui la vendevi la usavano. I soci di cui avevi bisogno per la loro influenza. Le puttane che per te battevano la strada. L'amministrazione non la usava. Mai.
La logica era così sensata, era fondamentale, niente di diverso dal dire andare in un casinò grande seicentomila metri quadrati, con una fornitura di cibo sufficiente a sfamare un piccolo paese e dannatissime foglie d'oro ovunque - e sorprenderti che hai perso tutti i tuoi soldi.
Se prendere droghe era un'idea tanto figa, perché la gente moriva regolarmente grazie a quella merda, che distruggeva vite, con cui si finiva in galera?
Idiota.
L'uomo ruotò la maniglia e spinse. Naturalmente la porta non era chiusa a chiave e, mentre camminava nella stanza squallida, il tanfo di borotalco lo avrebbe sopraffatto - se non si fosse abituato all'odore su se stesso.
Qual nauseabondo pizzicore nel naso era la sola cosa che non apprezzava del cambiamento. Tutto il resto - la forza, la longevità, la libertà - ci stava. Ma dannazione, l'odore.
Non importava quanto profumo usasse, non riusciva a coprirlo.
E sì, gli mancava fare sesso.
A parte questo, la Lessening Society era il suo biglietto per il dominio.
Lo sniffare si fermò e il fore-lesser alzò lo sguardo dalla rivista People su cui aveva fatto le piste. Sotto le tracce di cocaina, un tale chiamato Channing Tatum fissava la macchina fotografica, proprio un gran figo. "Ehi. Che ci fai qui?"
Quei luccicanti occhietti strafatti si sforzarono di mettere a fuoco la sua faccia, il "Capo" sembrava come se avesse fatto un pompino a una ciambella gigante.
"Ho qualcosa per te."
"Dall'altra? Oh, mio Dio, come facevi a saperlo? Me ne sono rimasti solo sessanta grammi e io -"
Connors, alias C-Rider, si mosse in fretta, fece tre passi avanti, allargò il braccio e lo lasciò scivolare in un largo cerchio - che si fermò al lato della testa del Fore-lesser. La lama d'acciaio scese in profondità, attraverso l'osso sottile della tempia fino ad arrivare alla materia grigia.
Il Fore-lesser ebbe una crisi - forse a causa della ferita... più probabilmente a causa delle ghiandole surrenali che gli pomparono una quantità di centimetri cubici di adrenalina nel sangue e quella roba non si mischiava bene con la cocaina. Mentre il piccolo pezzo di merda cadeva di peso dalla sedia fermandosi sul pavimento, il coltello restò tra le mani di Connors, che lo ritirò dal cranio con la lama sporca di sangue nero.
Connors incontrò lo sguardo sconvolto del suo ex superiore e si sentì elettrizzato riguardo alla sua promozione. L'Omega in persona gli aveva offerto il lavoro, senza dubbio riconoscendo, come facevano tutti, che nessuno voleva uno skater punk idiota a capo di un'organizzazione più grande di una mano di poker.
Sì, certo, il ragazzo era stato utile nell'accrescere le fila del loro esercito. Ma quantità non significava qualità e non ci volevano sicuramente l'Esercito, la Marina, l'Aeronautica o i Marines per capire che la Lessening Society era stata invasa da delinquenti anarchici e minorenni affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Difficile promuovere ogni tipo di programma con quel tipo di sottoposti - a meno che non eri uno con una vera preparazione professionale.
Che poi era il perché l'Omega aveva creato questa situazione.
"Co-co-co-"
"Sei licenziato, figlio di puttana."
La parte finale del ritiro forzato arrivò con un'altra pugnalata, questa volta con la lama giusto al centro del torace. Con un pop! e una voluta di fumo, il cambio al vertice era completo.
E Connors era alla testa di ogni cosa.
La supremazia lo fece sorridere per un istante - fino a che i suoi occhi osservarono la stanza. Per qualche motivo, pensò allo spot Febreeze, quello dove incasinano un posto, spruzzano quell'affare come pazzi e poi ci portano dentro "gente vera, non attori" per annusare il tutto.
Cavolo, a parte i resti di cibo - che non c'erano in quanto gli assassini non avevano bisogno di mangiare - ogni cosa combaciava: la muffa sul soffitto, la mobilia fatiscente, la goccia che continuava a cadere nel lavandino... e specialmente tutto lo schifo che denotava una dipendenza multi chimica, come siringhe, cucchiai, e anche una bottiglia di Sprite da due litri nel laboratorio di metanfetamina in un angolo.
Non era la stanza del trono. Era una comune casa di consumatori di crack.
Connors prese il telefono del piccolo pezzo di merda. Il display era rotto e sul dorso c'era una specie di cerotto appiccicoso. Non era protetto da password così andò alla sezione messaggi, con tutti quei calci in culo il telefono s'era rotto, i messaggi tutti un bla, bla, bla di congratulazioni per la cerimonia d'iniziazione che sarebbe avvenuta quella sera.
Ma il Fore-lesser non l'avrebbe vista. Non è era il suo show.
Connors non aveva intenzione di rivalersi, comunque. Quegli individui spregevoli dai nasi marroni stavano solo cercando di sopravvivere e avrebbero succhiato il cazzo a chiunque pur di continuare a respirare.
Si aspettava che quelli sulla lista andassero da lui a cercar soldi e voleva che lo facessero. Le spie avevano il loro ruolo nel grande schema delle cose. E diamine, c'era del lavoro che andava fatto.
Da ciò che aveva capito durante il suo fortunatamente breve periodo di calci in culo, la Lessening Society aveva poche risorse in termini di armi, munizioni e proprietà. Niente contanti, perché quello che era entrato in cassa dai furtarelli, se n'era andato su per il naso del piccolo pezzo di merda oppure nel suo braccio.
Nessuna lista degli iniziati, nessuna organizzazione delle truppe, niente addestramento.
C'era tanto da ricostruire e in fretta -
Uno spiffero ghiacciato entrò nella stanza e Connors si voltò. L'Omega era arrivato dal nulla, la sua tonaca bianca scintillante con le ombre nere al di sotto che sembravano un'illusione ottica.
Il ribrezzo che attraversò Connors era qualcosa a cui sapeva  che si sarebbe dovuto abituare. All'Omega piaceva sempre intrattenere una relazione speciale col Fore-lesser - e forse questo era il perché si vociferava che raramente resistessero a lungo
"Mi sono occupato di lui," disse Connors indicando col mento i segni bruciacchiati sul pavimento.
"Lo so," rispose l'Omega, con la voce deformata attraverso l'aria fredda e fetida.
Fuori, una raffica di vento soffiò la neve contro le finestre, la crepa su un davanzale lasciò entrare dentro dei fiocchi. Prima entrarono e poi caddero sul pavimento in un luccichio, la temperatura sufficientemente bassa grazie alla presenza del Padrone, non li fece sciogliere.
"È a casa ora." L'Omega avanzò sull'aria, senza alcun indizio che ci fossero delle gambe a muoverlo. "E ne sono davvero compiaciuto."
Connors comandò ai suoi piedi di star fermi. Non c'era nessun posto dove poter correre, nessuna possibilità di fuga - doveva solo sopravvivere a quello che stava per succedere.
Almeno a questo era preparato.
"Ho delle nuove reclute per te."
L'Omega si fermò. "Davvero?"
"Un omaggio, per così dire." O era più come un termine definito a questa merda. Doveva partire in fretta e aveva pianificato con attenzione che questi due eventi fossero vicini.
L'Omega, dopotutto, adorava i suoi gingilli, ma gli piaceva anche la sua Società e ancor di più l' obiettivo di eliminare vampiri.
"Mi hai dato un piacere senza fine," sussurrò l'Omega avvicinandosi. "Credo che andremo molto d'accordo... Mr. C."

2 commenti:

  1. Grazie per la traduzione. Vi ho scoperto da poco e trovo che il Vostro blog sia veramente interessante!!!!: Susanna

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    1. Grazie 1000 Susanna, speri continuerai a seguirci, x questo e altre cose!

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