mercoledì 21 maggio 2014

Capitolo 7 di THE KING di J. R. Ward


The King

7

Assail uccise il quarto umano un istante dopo aver contato il numero tre.

E che la Vergine Scriba l'aiutasse, stava morendo dalla voglia di far fuori l'ultimo del trio a essere arrivato con tanta sollecitudine. Voleva piazzargli un proiettile nell'addome e vederlo contorcersi e soffrire sul vialetto d'accesso. Voleva controllare il moribondo e respirare l'odore di sangue fresco e di dolore. Infine voleva prendere a calci il cadavere quando tutto sarebbe finito. Forse anche dargli fuoco.

Ma Ehric aveva ragione. Chi avrebbero interrogato, poi?
"Tenetelo," ordinò, indicando con un cenno l'ultimo maschio umano.

Il fratello di Ehric fu più che felice di imporsi, avvicinandosi di un passo e passando un braccio attorno al collo spesso. Con uno strattone violento, fece piegare l'uomo all'indietro.

Assail si avvicinò alla sua preda, aspirando una boccata di fumo e la soffiò in faccia alla guardia del corpo. 

"Gradirei avere accesso a quel garage." Si diresse verso la dépendance, pensando che potessero tenere lì Sola. "E tu farai in modo che sia possibile. Sia che tu fornisca la chiave o che i miei soci usino la tua testa come un ariete."

"Non so dove sia! E che cazzo! Fanculo!" O qualcosa che suonava allo stesso modo. Le parole erano strozzate.

Che linguaggio sboccato. Inoltre, visto il profilo del sopracciglio del Cro-Magnon a forma di crinale, si poteva presumere che parlava davvero poco in termini di più importanti argomentazioni.

Fu facile ignorare tutto quel mormorio.

"Ora, ci fornirai una chiave, un telecomando... oppure un pezzo del tuo corpo?"

"Non lo so!"

Beh, ho io la risposta, pensò Assail.

Rigirandosi il sigaro tra le dita, fissò la punta incandescente per un momento. Poi l'avvicinò a pochi centimetri dalla guancia dell'uomo.

Assail sorrise. "È un bene che il mio socio ti tenga stretto. Un movimento sbagliato e..."

Premette la punta infuocata sulla pelle dell'uomo. Immediatamente, un urlo risuonò nella notte, facendo sobbalzare gli animali che albergavano nel sottosuolo, e facendo fischiare le orecchie di Assail fino a che non sentì dolore.

Assail ritirò il sigaro. "Proviamo con un'altra risposta? Vuoi usare una chiave? O qualcos'altro?"

La risposta soffocata fu tanto incomprensibile quanto l'odore della carne bruciata era chiaro. "Più ossigeno," mormorò Assail a suo cugino. "Così può comunicare, grazie."

Quando il fratello di Ehric allentò la presa, la risposta dell'uomo gli esplose dalla bocca. "Telecomando. Parasole. Lato passeggero."

"Aiuta quest'uomo a recuperarlo per me, ti spiace?"

Il fratello di Ehric fu gentile quanto un martello che batte sulla testa di un chiodo, trascinò il suo prigioniero senza alcun riguardo fino all'auto - in effetti, sembrava che usasse il corpo dell'uomo per testare l'integrità strutturale del cofano e del blocco motore.

Ma l'uomo prese il telecomando e lo porse con mano tremante - e Assail sapeva come farne un buon uso. Aveva grande familiarità con le trappole esplosive ed era molto meglio che non fosse lui a innescarle.
"Faglielo fare al posto mio, ti spiace?"

Il gemello di Ehric spinse l'uomo verso il garage, tenendo la pistola a pochi millimetri dalla sua testa. Incespicò e cadde diverse volte, ma passi falsi a parte, la guardia del corpo riuscì ad arrivare alla portata dell'ingresso.

Le mani dell'uomo tremavano talmente tanto che ci vollero diversi tentativi prima di premere il bottone giusto, ma due delle quattro porte si alzarono abbastanza in fretta. E sai cosa? I fanali di quella berlina illuminavano proprio l'interno.

Niente. Soltanto una Bentley Flying Spur da un lato e una Rolls-Royce Ghost dall'altro.

Imprecando, Assail entrò nell'edificio. Senza alcun dubbio, aveva innescato qualche allarme silenzioso, ma non gliene importava nulla. La prima ondata di cavalleria era già arrivata. Ci sarebbe voluto un po' prima che arrivasse una seconda squadra.

La costruzione aveva due piani, e visti i pannelli termici delle finestre e la proporzione inadeguata al periodo storico, si poteva presumere che l'edificio era stato costruito in quel secolo. E avviandosi verso la piattaforma sulla sinistra, non fu sorpreso di trovare un ambiente senza macchie, dal pavimento in cemento color grigio chiaro, i muri levigati come stucco della Sheetrock e bianchi come carta. Non c'erano apparecchiature per la cura del prato, nessun tagliaerba, o sarchiatori, oppure rastrelli. Di sicuro si serviva di una squadra esterna per questo tipo di cose, non avrebbe voluto che qualche attrezzatura sporca e puzzolente stesse attorno alle sue bimbe su quattro ruote.

Muovendosi in fretta in direzione dei fari dell'auto, la suola degli stivali segnalò i suoi passi, i suoni rimbombavano ovunque. Non sembrava esserci una livello inferiore. E al piano di sopra, c'era solo un piccolo ufficio che veniva usato per immagazzinare le gomme a ogni cambio stagionale, coperture di cassoni del pick-up, e altre attrezzature automobilistiche.

Tornando al piano terra, Assail uscì in fretta dal garage. Avvicinandosi alla guardia del corpo, sentì la discesa delle zanne nella bocca e le mani tremare, avvertì un ronzio nella testa che gli fece pensare alle auto rombanti in autostrada. "Dov'è lei?"

"Dove... è... chi...?"

"Dammi il tuo coltello, Ehric." Quando il cugino sguainò la lama lunga diciotto centimetri, Assail sistemò la pistola nella fondina. "Grazie."

Prendendo il coltello dal cugino, Assail lo puntò alla gola dell'uomo e si avvicinò così tanto da annusare la paura che usciva da tutti i pori e sentire il calore del respiro venir fuori da quella bocca.

Ovviamente, stava ponendo la domanda sbagliata. "In quale altro posto Benloise tiene i prigionieri?" Prima che l'uomo potesse rispondere, s'intromise. "Ti consiglio di stare attento alla tua risposta. Se mentissi, lo saprei. Le menzogne hanno una puzza particolare."

Gli occhi dell'uomo balzarono da un lato all'altro come se stesse stimando le sue possibilità di sopravvivenza. "Non lo so non lo so non lo -"

Assail affondò il coltello fino a intaccare la superficie della pelle e il sangue rosso scorse sulla lama. "Non è la risposta giusta, amico mio. Ora dimmi, dove altro tengono la gente?"

"Non lo so! Lo giuro! Lo giuro!"

Andò avanti per un po' di tempo e, purtroppo, non sentì alcun odore di ostruzione.

"Dannazione," mormorò Assail.

Con un gesto lampo, mise a tacere quel balbettio - e il quinto inutile umano cadde a terra.

Voltandosi, guardò la casa. Contro lo sfondo angolare del tetto e le ciminiere, oltre gli alberi scheletrici e ancora più in là... un gentile chiarore cominciò ad apparire nel cielo a est.

Un messaggero di sventura.

"Dobbiamo proprio andare," disse Ehric a bassa voce. "Quando scenderà di nuovo la sera, riprenderemo la ricerca della tua femmina."

Assail non si preoccupò di correggere la scelta di parole del cugino. Era troppo distratto dal tremore che, dalle sue mani, avanzava diffondendosi in tutto il corpo fino a che anche i muscoli delle cosce si contrassero.

Gli ci volle un momento per stabilirne la causa, e quando lo fece, la maggior parte di lui rifiutò la definizione.

Ma il nocciolo della questione era che... per la prima volta nella sua vita adulta, aveva paura.

*    *    *

"Dove cazzo è questo posto? Nel fottuto Canada?"

Dietro il volante della Crown Vic, Two Tone era pronto a spararsi in bocca se quella lagna fosse continuata. Il viaggio di cinque ore nel bel mezzo della notte era stato abbastanza pesante, ma quello spreco di pelle che era di fianco a lui sul sedile del passeggero?

Se avesse voluto fare al mondo un favore, avrebbe puntato la pistola in quella direzione, non nella propria.
Sarebbe stata una grande soddisfazione far fuori quella cazzo di spia, ma nell'organizzazione, il ruolo di supervisore gli permetteva di arrivare fin lì - e il diritto di spedire quel bastardo chiacchierone in una bara non gli era concesso.

"Voglio dire, dove cazzo siamo?"

Two Tone strinse i molari. "Ci siamo quasi."

Come se il figlio di puttana avesse cinque anni e stessero per arrivare a casa della nonna? Gesù Cristo.

Mentre si addentrava in aperta campagna, i fari della berlina catturarono l'immediata distanza dinanzi a loro, si spinsero tra le file di pini e alle due corsie che s'incurvavano attorno alla base della montagna nella notte. Tuttavia stava per sorgere l'alba, un riverbero color pesca apparve a est.

Grande fottutissima notizia. Presto, non tardi, avrebbero finalmente lasciato la strada, si sarebbero occupati della merce e di godere di un po' di dannato riposo.

Strizzando gli occhi, si allungò verso il volante. Aveva la sensazione che stessero per arrivare al bivio...

Dopo quasi un chilometro, una strada sconnessa non segnalata apparve a destra.

Non aveva alcun motivo per azionare gli indicatori di direzione - o di rallentare. Diede un colpo ai freni e sterzò all'improvviso, il carico nel bagagliaio sbatté contro le pareti.

Se stava dormendo, ora era di sicuro sveglia. La salita era ripida e li rallentò ulteriormente. Dicembre aveva portato un carico merdoso di neve che era già caduta lì  al nord.

Era stato in quella proprietà una volta soltanto prima di allora - e sempre per la stessa ragione. Il Capo non era qualcuno da fare incazzare, e se ti capitava di riuscirci, ti avrebbe fatto portare là dove nessuno ti avrebbe mai trovato.

Non aveva idea di cosa avesse fatto quella donna per offenderlo, ma non era un suo problema. Il suo lavoro era di prenderla, farla sparire - e tenerla lì fino a ulteriori istruzioni.

Eppure se lo chiedeva. L'ultimo stronzo che aveva spedito in quel posto sperduto aveva sottratto cinquecentomila dollari e dodici chili di cocaina. Che cazzo aveva combinato lei? E merda, sperava di non dover restare lassù tutto il tempo che era rimasto per il lavoro precedente.

Aveva subito anche una ferita alla cuffia dei rotatori per gentile concessione di quel compito.

Al capo non piaceva torturare personalmente. Preferiva stare a guardare.

Difficile che sostenesse l'esame generale come lavoratore dello Stato di New York del per la merda che aveva fatto al ragazzo.

Ma, a ogni modo, a Two Tone non importava quella parte del lavoro. Lui non era come certi tizi, che c'erano dentro, e per niente come il grande uomo, a cui non piaceva assolutamente sporcarsi le mani. Nah, lui era giusto nel mezzo, abbastanza soddisfatto di occuparsi della merda per cui veniva pagato.

"Tra quanto ancora -"

"Un altro quarto di miglio."

"Fa un cazzo di freddo quassù."

Farà ancora più freddo quando sarai morto, brutto figlio di puttana.

Il Capo aveva ingaggiato questo stronzo all'incirca sei mesi prima e Two Tone lo aveva affiancato un paio di volte. Continuava a sperare che quello stronzo di un idiota venisse licenziato alla vecchia maniera, ma fino ad allora, non aveva avuto fortuna.

Il bastardo sarebbe stato un eccellente morto annegato nel fiume Hudson.

O in una fossa. A proposito di quello, non si chiamava Phil?

Quando si parla d'ispirazione.

Dopo un'ultima curva della strada, l'obbiettivo irrilevante era in vista: il solitario "capanno di caccia" perfettamente inserito nel panorama, l'edificio basso e allungato che si nascondeva nel mezzo del sottobosco ricoperto di neve e i sempreverdi soffici. In effetti, l'esterno era stato deliberatamente costruito per apparire dimesso. All'interno, invece, era una fortezza con un sacco di fottuti segreti oscuri.

E quello che si trovava nel bagagliaio stava per aggiungersi al resto.

Non aveva mai sentito che una femmina fosse stata portata là. E se fosse stata affascinante? Impossibile da capire quando avevano trasportato quel peso morto fuori da quella casa.

Forse si sarebbe potuto divertire per passare il tempo.

"Che cazzo è questo posto? Sembra un cesso schifoso. C'è il riscaldamento?"

Two Tone chiuse le palpebre e si lasciò travolgere da un numero imprecisato di fantasie che includevano i bagni di sangue. Poi aprì la portiera e si alzò, stirandosi i muscoli doloranti. Cavolo, doveva pisciare.

Avviandosi verso la porta, mormorò, "Tirala fuori dal bagagliaio, ti spiace?"

Non doveva preoccuparsi di nessuna chiave. Si apriva con l'impronta digitale.

Mentre proseguiva, dovette usare una torcia per arrivare alla pseudo entrata decrepita. Era a circa metà strada dal raggiungere la meta quando si voltò perché qualche istinto lo pungolò a farlo.

"Stai attento quando lo apri," urlò.

"Sì. Come ti pare." Phil girò attorno all'auto e si mise davanti al bagagliaio. "Che cazzo potrebbe farmi?"

Two Tone scosse la testa e mormorò, "Il tuo funerale. Se siamo fortunati -"

Nell'attimo in cui il cofano si aprì, si scatenò l'inferno. La loro prigioniera balzò fuori come se avesse le molle sotto al culo - e aveva trovato un'arma. Il bagliore rosso del razzo brillava nell'oscurità, illuminando quell'ammasso del cazzo mentre seppelliva la punta luminosa proprio in faccia alla scorta idiota di Two Tone.

L'ululato di dolore di Phil fece sobbalzare un gufo della taglia di un ragazzino di dieci anni sull'albero vicino a Two Tone e lui fu costretto a gettarsi a terra oppure avrebbe perso la propria testa.

Poi però dovette rialzarsi in piedi.

Quella donna cominciò a correre a rotta di collo - provando, come quel razzo di merda non era riuscito a fare, che a differenza di Phil non era una cretina.

"Figlia di puttana!" Two Tone la inseguì, seguendo i rumori di strappi e strattoni mentre usciva fuori strada. Spostando la torcia nella mano sinistra, tirò fuori la pistola.

Non doveva andare così. Neanche lontanamente.

La puttana era velocissima, e mentre la seguiva con difficoltà, sapeva che stava per seminarlo - e l'ultima chiamata che voleva fare al suo Capo era, "Ehi, ho perso il tuo progetto.

Andava a finire che il prossimo ospite del "capanno" sarebbe stato lui.

Spararle era la sua unica possibilità.

Fermandosi di colpo, si aggrappò a una betulla, sollevò la canna della pistola e iniziò a scaricare colpi, gli spari echeggiavano nell'alba nascente.

Ci fu un'imprecazione in tono acuto - e il rumore della corsa cessò. E al suo posto? Un fruscio intenso come se lei si stesse contorcendo.

"Fottuto Angelo," ansimò correndo in avanti.

Se fosse stata una ferita mortale, sarebbe stato fregato allo stesso modo che se fosse fuggita.

La luce della torcia girò intorno al panorama mentre si avvicinava, illuminando tronchi e rami, il sottobosco, il terreno ricoperto di neve.

Ed eccola là. A faccia in giù tra gli aghi di pino, si teneva un ginocchio al petto. Ma lui non ci sarebbe cascato. Solo Dio sapeva quale altro asso nascondeva nella manica.

"Alzati o ti sparo di nuovo." Mise un caricatore carico dal basso della pistola. " Ho detto in piedi, cazzo."

Lamenti. Dondolii.

Tirò il grilletto ed esplose un colpo nel terreno di fianco alla sua testa. "Alzati o il prossimo ti attraverserà il cranio."

La donna si alzò. Detriti pendevano dagli abiti neri e dal parka, e i capelli scuri erano ingarbugliati. Non gli interessava classificarla sulla sua cazzo di scala.

Prima di ogni altra cosa doveva portarla nel luogo protetto.

"Mani in alto," ordinò, spostando l'arma al centro del suo petto. "Cammina."

Zoppicava parecchio e riusciva a sentire l'odore del sangue stando alle sue spalle. Non avrebbe più tentato alcuno scatto.

Ci misero quattro volte il tempo che ci avrebbero messo senza ferita ad arrivare all'auto, e quando arrivarono, trovarono Phil ancora a terra che non si muoveva. Eppure respirava, quel sottile ansimare suggeriva che il dolore era intollerabile.

Quando passarono, Two Tone controllò la faccia di Phil. Oh... merda... c'erano bruciature di terzo grado su tutto il viso e uno degli occhi era andato. Ammesso che il bastardo vivesse.

Giusto?

Fantastico. Ma se ne sarebbe occupato dopo.

Quando entrambi raggiunsero la porta, lui sapeva di dover riprendere il controllo della situazione.

Con una mossa veloce, le strinse il retro del collo e le sbatté la testa contro uno di quei pannelli duri come l'acciaio.

Questa volta, quando scivolò a terra, sapeva che si sarebbe presa una pausa per un po'. Ma le diede la possibilità di scuotersi prima di mettere da parte la pistola, appoggiò il pollice nel lettore di impronte digitali e la porta si aprì.

Accendendo le luci, la prese per le ascelle e la portò interno. Dopo aver chiuso entrambi dentro, la trascinò sul pavimento fino alla scala... e la portò nel piano interrato.

C'erano tre celle su quel piano, come quelle che si vedono in TV con le sbarre di ferro, pavimenti in cemento, giacigli in acciaio inossidabile al posto dei letti. I bagni erano funzionali non per la comodità del prigioniero/i, ma per il naso sensibile del Capo. Nessuna finestra.

Two Tone non fece un respiro profondo fino a che non l'ebbe portata nella prima cella ed ebbe chiuso la porta.

Prima di risalire per confermare la cattura alla casa base, coprire la Crown Vic con l'incerata mimetica e occuparsi di Phil, andò nella cella affiancò e urinò per quella che gli parve un'ora e mezza. Chiudendo la cerniera, uscì e fissò il muro macchiato davanti a lui.

I ceppi che pendevano da due catene d'acciaio sarebbero stati usati presto.


A parte la complicazione di Phil, quasi gli dispiaceva per la puttana.

12 commenti:

  1. Assail - ma che vampiro! - incomincia a farsi domande ?!?!? - Sola e' tosta! questa coppia mi piace e da come reagiscono mi sembrano molto simili (?) capitolo molto wow �� !!! - ciao Chris e un grazie infinitooooooooooooo -Adele

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  2. E dire che tutti dicevano: "Sì, ma questo Assail è il Rehvenge dei poveri!" Mi fa piacere notare che c'è un cambiamento di tendenza. Per me è la coppia più bella e interessante.

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  3. Grazie Cris! Come si suol dire, se non ci fossi dovrebbero inventarti. Davvero.
    Un bacio a tutte! =)

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  4. Chris non c'è più la copertina del tuo nuovo libro - e non trovo più neanche su FB la notizia - sai dirmi quando sarà pubblicato?
    Da quel poco che hai detto mi piacerebbe tantissimo leggerlo - Adele

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  5. Scusa Chris trovato blood catcher - mi me lo segno �� su tutte le agende ciao ciao - Adele

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  6. Grazie Chris della paziente opera di traduzione...sei bravissima .. beata te che conosci così bene l'inglese.. baciotti ( Marianna)

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  7. Grazie a voi, e grazie ad Adele per aver preso Blood Catcher. Spero ti piaccia.

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  8. Ciao, apprezzo il tuo lavoro, ma non puoi lasciarci così! !!! XD io non ci arrivo viva a fine libro XD

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  9. Cacchio non ho ancora ben deciso se il prossimo capitolo è barbosetto o se sarà fantastico, ho letto solo l'inizio e mi sono fermata quando stava arrivando il più bello causa mancanza di batteria cell ahahahahah ormai aspetto domani *_* w la pigriziaaa

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  10. Aspettavo questa coppia: Assail e Sola. Sono curiosa di come si evolverà la storia

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