mercoledì 10 luglio 2013

Trduzione Capitolo 15 di Lover at Last di J.R. Ward



Lover at Last

15

Stava sanguinando.
Mentre Layla guardava in basso al pezzo di carta igienica nella sua mano, la macchia rossa su tutto quel bianco era l'equivalente di un urlo.
Allungandosi all'indietro, tirò lo sciacquone e dovette appoggiarsi al muro per recuperare l'equilibrio mentre si alzava in piedi. Con una mano sul basso addome e l'altra, prima poggiata al ripiano del lavello, poi alla maniglia della porta, incespicò in camera da letto e andò al telefono.
Il suo primo istinto fu di chiamare Doc Jane, ma lo mise da parte. Presumendo che fosse nel bel mezzo di un aborto, c'era la possibilità di risparmiare a  Qhuinn l'ira del Primale - a condizione che quella storia rimanesse nascosta.
E probabilmente rivolgersi al medico personale della Confraternita non era il miglior modo per assicurarsi la privacy.
Dopo tutto, c'era una sola ragione per cui una femmina sanguinava - e le domande inerenti al suo bisogno e a come se n'era occupata che sarebbero inevitabilmente seguite.
Andò al comodino e aprì il cassetto tirandone fuori un libricino nero. Trovato il numero della clinica per vampiri, con mano tremante, Layla compose il numero.
Quando riattaccò pochi minuti dopo, aveva un appuntamento dopo mezz'ora.
Unico problema: come ci sarebbe arrivata? Non riusciva a smaterializzarsi - era troppo in ansia e, comunque, alle femmine incinte era sconsigliato farlo. E non se la sentiva di guidare fin là. Le lezioni di Qhuinn erano state esaurienti, ma non ci si vedeva, nelle sue condizioni, a inforcare l'autostrada e a tenere il passo con lo scorrere del traffico umano.
La sua unica risposta era Fritz Perlmutter.
Dall'armadio prese una morbida sottoveste, l'avvolse in una spessa corda e se la bloccò tra le gambe con l'aiuto di diverse paia di mutande. La soluzione al suo sanguinamento era decisamente scomoda e ingombrante, e le creava difficoltà nel camminare, ma era l'ultimo dei suoi problemi.
Chiamò il maggiordomo in cucina e si assicurò che l'accompagnasse.
Ora doveva solo scendere le scale, uscire dall'ingresso e andare un quell'immenso parco macchine - senza imbattersi in nessun maschio della magione.
Solo mentre stava per lasciare la stanza, vide il suo riflesso nello specchio sul muro. La tunica bianca e l'acconciatura classica tradivano il suo stato di Eletta più di ogni altra cosa: nessuno oltre alle sacre femmine della Vergine Scriba si vestiva in quel modo.
Anche se si presentava sotto il falso nome che aveva dato alla reception, chiunque avrebbe capito la sua appartenenza all'Altra Parte.
Lasciando cadere la tunica, fece un tentativo per entrare in un paio di pantaloni da yoga, ma era assolutamente impossibile riuscirci con quell'imbottitura. E anche i jeans che lei e Qhuinn avevano comprato insieme fecero la stessa fine.
Togliendo la sottoveste arrotolata, usò degli asciugamani di carta che trovò in bagno per ovviare al suo problema e infilò i jeans. Un pesante maglione per tenerla al caldo, una veloce spazzolata per raccogliere indietro i capelli e il suo look la rese... quasi normale.
Lasciando la stanza, strinse forte il cellulare che Qhuinn le aveva dato. Aveva pensato di fargli una chiamata al volo, ma in verità, cosa c'era da dire? Lui non avrebbe potuto farci niente, tanto quanto lei -
Oh, Santissima Vergine Scriba, stava perdendo il loro bambino.
Il pensiero la colpì non appena raggiunse la grande scala: stava perdendo il loro bambino. Proprio in quell'istante. Fuori allo studio del re.
In un attimo il soffitto crollò sulla sua testa e i muri del grande e spazioso atrio le si strinsero addosso con una forza tale da non farla respirare.
"Vostra Grazia?"
Scuotendosi, guardò in basso verso il tappeto guida rosso. Fritz era ai piedi delle scale, con la solita livrea e il vecchio volto pieno di preoccupazione.
"Vostra Grazia, possiamo andare adesso?" disse.
Mentre annuiva scendendo le scale con attenzione, Layla non riusciva a credere che sarebbe stato tutto per niente, tutte quelle ore di sforzi con Qhuinn... l'immobilità  del periodo successivo dove non aveva osato muoversi... lo stupore e la preoccupazione, e la calma, ingannevole speranza.
Il fatto che aveva offerto la sua verginità per niente.
Qhuinn avrebbe sofferto moltissimo, e quel fallimento nei suoi confronti aggiungeva altro dolore alla propria angoscia.
Qhuinn aveva sacrificato il suo corpo durante il suo bisogno, il suo desiderio di concepire un bambino con cui avere un legame di sangue l'aveva incoraggiato a fare qualcosa che non avrebbe mai scelto altrimenti.
Che la biologia avesse dei secondi fini tutti suoi, non la rincuorava. 
La perdita... ancora sentiva come se fosse colpa sua.

*          *         *

La miglior cosa per curare quel che vi affligge, è di averne ancora un po', proprio come si dice di una bevanda alcolica che curi la sbornia.
Saxton credeva fosse un detto rozzo e tuttavia piuttosto appropriato.
Nudo, di fronte allo specchio nel bagno, abbassò l'asciugacapelli e si passò le dita sui capelli in alto. Le onde ripresero la loro forma, le ciocche bionde si accomodarono perfettamente attorno al suo volto regolare e squadrato.
L'immagine che stava guardando era la stessa della notte passata e di quella prima ancora, e tuttavia, per quanto il suo riflesso fosse tanto familiare, gli sembrava che fosse di un'altra persona.
Era cambiato così tanto in se stesso, che era ragionevole pensare che la trasformazione fosse visibile anche sul fisico. Ahimè, no.
Uscì e andò all'armadio, ipotizzò che non avrebbe dovuto meravigliarsi, sia dello sconvolgimento interno sia dalla falsa compostezza esterna.
Dopo che lui e Blay avevano parlato, gli ci era voluta un'ora per spostare le sue cose dalla camera da letto che aveva condiviso col suo ex amante alla suite giù all'ingresso.
Gli era stata assegnata inizialmente quando si era trasferito in magione, ma quando le cose con Blay erano andate avanti, tutta la sua roba si era spostata un po' alla volta nell'altra stanza.
Il processo di migrazione era stato incrementale, proprio come il suo amore: una volta era una camicia lì e una paio di scarpe là, una notte una spazzola e un paio di calzini quella dopo... una conversazione sui valori condivisi seguita da una maratona sessuale durata sette ore e terminata con una vaschetta di gelato al caffè Breyers e un solo cucchiaio.
Era stato inconsapevole della distanza percorsa dal suo cuore, molto somigliante al modo in cui un'escursionista si perde nella natura selvaggia. Dopo mezzo miglio che ti sei smarrito, puoi ancora vedere da dove sei partito e ritrovare facilmente la strada di casa. Ma dopo dieci miglia e un numero di bivi lungo la strada, non c'è più possibilità di tornare indietro.
A quel punto non hai altra scelta se non ordinare alle tue risorse di costruirti un rifugio e piantare nuove radici.
Aveva creduto che avrebbe costruito quel posto con Blay.
Sì. Dopo tutto, quanto poteva sopravvivere l'amore non corrisposto? Come il fuoco aveva bisogno d'ossigeno per bruciare, lo stesso facevano le emozioni.
Ma all'apparenza questo concetto non si applicava a Qhuinn. Non per Blay.
Comunque Saxton aveva deciso di non lasciare la casa reale. Blay aveva ragione su quello - Wrath, il re, aveva bisogno di lui, e in più, gli piaceva il suo lavoro lì. Era frenetico, una sfida continua... l'egoista che aveva dentro sé voleva che fosse lui l'avvocato che avrebbe riformato le leggi.
Presumendo che non ci fossero capovolgimenti alla reggenza e non perdesse la testa sotto un nuovo regime.
Ma non potevi vivere la tua vita preoccupandoti di queste cose.
Tirando fuori un completo di lana appeso nell'armadio, prese una camicia col collo botton-down e un gilè, e mise tutto sul letto.
Era un cliché triste e piuttosto sgradevole uscire per cercare qualcosa di attraente e pneumatico con cui auto medicarsi il dolore emozionale, ma preferiva di gran lunga avere un orgasmo che sbronzarsi.
Inoltre, il detto fingi-finché-non-trovi-uno-scopo faceva acqua da tutte parti.
Ed era verissimo soprattutto mentre si guardava nello specchio a tutt'altezza del bagno completamente vestito. Di sicuro appariva perfetto e sano di mente, il che aiutava.
Prima di uscire, ricontrollò il telefono. Le Vecchie Leggi erano state ricomposte su ordine di Wrath, e adesso lui era in attesa - aspettando il prossimo lavoro.
Avrebbe saputo presto quale sarebbe stato, ipotizzò.
Wrath era notoriamente esigente, ma mai irragionevole.
Nel frattempo, avrebbe affogato la sua tristezza con l'unico tipo di tartaruga che trovava seducente - sulla ventina, alto un metro e ottanta, atletico...

E preferibilmente coi capelli scuri. Oppure biondi.

2 commenti:

  1. Brava cristiana ! Anche se in ritardo Adele

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    1. Ahahhahahhahhhahha, tranquilla. Io intanto continuo!

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