mercoledì 31 luglio 2013

Traduzione Capitolo 18 di Lover at Last di J.R.Ward


Lover at Last

18


"No. Cazzo, no."
Qhuinn era d'accordo con Z riguardo alla brillante idea di Rhage.

Il loro gruppetto si era fiondato tra i boschi, con Rhage che si sobbarcava la maggior parte del peso del corpo di Z mentre tutti gli altri li proteggevano in cerchio, pronti a far fuori chiunque o qualunque cosa li minacciasse dai margini.

Erano appena tornati all'hangar e la soluzione di Hollywood riguardo al loro problema di mobilità sembrava più una complicanza con effetti mortali, un qualcosa che sicuramente non aiutava.

"Quanto può essere difficile pilotare un aereo?" Quando tutti, compreso Z, lo guardarono, Rhage si strinse nelle spalle. "Che c'è? Gli umani lo fanno sempre."

Z si massaggiò il petto e si accasciò lentamente a terra. Dopo aver preso fiato, scosse la testa. "Prima di tutto, non sai se... quella dannata cosa... possa volare. Probabilmente è senza carburante... e tu non hai mai volato prima."

"Vorresti dirmi qual è l'altra opzione, allora? Siamo ancora lontani miglia da un qualsiasi punto di recupero, tu non stai migliorando e noi possiamo subire un'imboscata. Lasciami almeno entrare dentro a vedere se riesco a far partire il motore."

"È una cazzata."

Nel silenzio che seguì, Qhuinn fece due conti e lanciò un'occhiata all'hangar. Dopo un momento disse, "Ti copro io. Facciamolo."

Morale della favola, Rhage aveva ragione. La marcia di quella fuga stava durando troppo, e quel lesser era scomparso prima che lo pugnalassero.

Che l'Omega avesse dato ai suoi ragazzi dei poteri speciali?

Vabbè - un combattente intelligente non sottovalutava mai il nemico - specialmente quando uno dei suoi era fuori gioco. Dovevano portare Z in salvo, e se questo significava un trasporto aereo, cazzo, sarebbe stato così.

Lui e Rhage entrarono nell'hangar uno dietro l'altro e accesero le torce. L'aereo era proprio dove lo avevano lasciato nell'angolo posteriore, sembrava il figliastro più brutto di qualche modello da trasporto più grazioso che aveva da tempo abbandonato la scena. Avvicinandosi, Qhuinn vide che il carburante c'era e che poteva tirarlo fuori per fare un giro benché le ali fossero piene di polvere.

Il fatto che il cardine del portello cigolasse con un lamento quando Rhage l'aprì era poco meno di una buona notizia.

"Merda," mormorò Rhage indietreggiando. "Puzza come se ci fosse morto qualcuno dentro."

Cavolo, doveva essere una cazzo di puzza se il Fratello la distingueva dal resto dell'odore all'interno dell'hangar.
Forse non era stata una buona idea.

Prima che Qhuinn potesse offrirsi di dare una ripassata al tanfo, Rhage si trasformò in un pretzel e si ficcò nell'apertura ovale.

"Santa merda - chiavi. Ci sono le chiavi - ci credete?"
"E il carburante?" Qhuinn borbottò facendo girare il fascio di luce in un ampio cerchio, ma non c'era niente su quel pavimento sporco.

"Fa' un passo indietro, figliolo," esclamò Rhage uscendo dalla cabina di pilotaggio. "Ora provo ad accendere questa vecchia signora."

Qhuinn non si mosse, ma andiamo! Come se quattro metri e mezzo avrebbero fatto la differenza se quella cosa fosse andata in fiamme.
L'esplosione fu forte, il fumo denso, e il motore tossicchiò dallo sforzo meccanico. Ma la merda mica finiva lì. Più lasciavano che il motore girasse, più la tosse aumentava.

"Dobbiamo uscire di qui prima di morire asfissiati," urlò Qhuinn verso l'aereo.
Proprio al momento giusto, Rhage doveva avere messo in funzione quella cosa, perché l'aereo si mosse in avanti con un lamento come se ogni dado e vite del corpo gli facessero male.

E quella cosa stava per prendere il volo?

Qhuinn corse alla doppia porta chiusa. Aggrappandosi a un lato, usò tutta la sua forza per aprirla, diversi lucchetti e serrature volarono via.
Sperava che l'aeroplano non prendesse ispirazione da quei frammenti.

Alla luce della luna, le facce di John e Blay erano assolutamente impagabili mentre davano un'occhiata al loro piano di fuga - e lui sapeva da dove venivano.
Rhage frenò. "Carichiamolo su."

Silenzio. Beh, a parte l'ansimare dell'aereo dietro di loro.
"Non lo farai decollare," disse Qhuinn, quasi a se stesso.
Rhage aggrottò la fronte nella sua direzione. "Scusami?"
"Sei troppo importante. Se quella cosa si schianta, non possiamo perdere due Fratelli. Non succederà. Io sono sacrificabile, tu no."

Rhage aprì la bocca come per controbattere. Ma la richiuse con una strana espressione sul suo bellissimo volto.
"Ha ragione," disse Z cupo. "Non posso metterti in pericolo, Hollywood."
"Fanculo, posso smaterializzarmi dalla cabina di pilotaggio se -"
"E tu credi che ci riusciresti mentre andiamo giù in una spirale? Stronzate -"

Una sventagliata di proiettili venne dagli alberi, fumando tra la neve, sibilando nelle orecchie.
Tutti si prepararono all'azione.

Qhuinn si calò nell'aereo al posto di guida e cercò di dare un senso a tutto quel... porca merda, c'erano un sacco di quadranti. L'unica fortuna che aveva era che -
Rat-tat-tat-tat!
- aveva visto abbastanza film da sapere che la leva con l'impugnatura era l'acceleratore e il cravattino - quel timone sagomato che tiravi su per andare su, e spingevi giù per andare giù.

"Cazzo," mormorò tenendosi basso quanto più poteva.
Dagli scoppiettii che seguirono, John e Blay stavano rispondendo al fuoco, così Qhuinn si raddrizzò e diede un'occhiata alla fila di strumentazioni. Decise che quello con l'icona della piccola tanica di benzina era quello che stava cercando.

Solo un quarto di serbatoio. E la merda principale era che probabilmente era anche mezzo condensato.
Era davvero una pessima idea.
"Portatelo qui!" Qhuinn indicò urlando il sedile vuoto alla sinistra.
E Rhage si mise in moto, lanciando Zsadist nell'aereo con tutta la gentilezza di uno scaricatore di porto. Il Fratello atterrò malamente, ma almeno imprecava - segno che era abbastanza in sé da sentire dolore.

Qhuinn non aspettò nessuna chiusura di porta. Tolse il piede dal freno e pregò di non finire nella neve -
Metà del parabrezza di vetro gli si distrusse in faccia, il proiettile colpevole del danno rimbalzò nel cockpit, il whiff! dal sedile accanto a lui gli disse che il poggiatesta aveva catturato la pallottola. Che era meglio del suo braccio, o del cranio.

L'unica buona notizia era che anche l'aereo sembrava pronto a prendere il volo, il motore di quel culo arrugginito roteò l'elica a tutta velocità come se sapesse che lasciare il suolo era la sola via di salvezza.
Fuori ai finestrini laterali, il paesaggio  cominciò a scorrere, e lui si orientò al centro di quella "via di fuga" tenendo gli alberi ai lati equidistanti.

"Tieniti," urlò sopra il frastuono.
Il vento s'infilava nella cabina di pilotaggio con la forza di un ventilatore industriale riempiendo lo spazio dov'era il pannello di vetro, ma non contava di andare abbastanza in alto da richiedere la pressurizzazione.
A quel punto voleva solo sgombrare dalla foresta avanti a loro.

"Andiamo, piccola, puoi farcela... andiamo..."
Dovette abbassare la leva dell'acceleratore e dire al suo braccio di lasciare la presa - no che non avesse più energia, ma rompere quella dannata cosa li avrebbe fottuti ancora di più.
Il frastuono divenne insostenibile.

Gli alberi presero a scorrere sempre più veloci.
I rimbalzi divennero più violenti, al punto da far battere i denti, e lui pensò che una o entrambi le ali si sarebbero scardinate, mandandoli tra la neve.
Non c'era più tempo da perdere, Qhuinn tirò indietro più forte che poté la leva di comando, stringendola saldamente, come se bastasse a tenere insieme tutto il corpo dell'aereo -

Qualcosa cadde dal tetto e volò nella direzione di Z.
Una mappa? Il manuale d'uso? Chi cazzo lo sapeva.
Cavolo, quegli alberi che prima erano così lontani si stavano facendo mooolto vicini.
Qhuinn tirò ancora di più la leva, nonostante il timone fosse lontano da lui al massimo delle sue possibilità - il che era davvero un peccato, perché non avevano più pista  ed erano ancora a terra.

Rumori di strisciate vennero dalla pancia dell'aereo, come se le sterpaglie volessero cercare di raggiungere la cromatura d'acciaio.
E gli alberi si avvicinavano ancora di più.
Il suo primo pensiero mentre guardava la morte in faccia fu che non avrebbe mai visto sua figlia. Almeno non da questo lato del Fado.

Il suo secondo e ultimo fu che non poteva credere di non aver mai detto a Blay di amarlo. In ogni minuto e ora e notti della sua vita, in tutte le parole che aveva detto al maschio negli anni in cui si erano conosciuti, lo aveva solo allontanato.

E ora era troppo tardi.
Idiota. Che cazzo d'idiota che era stato.
Perché era sicuro come l'inferno che la sua tessera bibliotecaria era stata preparata quella sera.
Raddrizzandosi in modo che la tempesta fredda lo colpisse in viso, Qhuinn  fissò lo sguardo attraverso la corsa, immaginando quei pini dinanzi a lui che non poteva vedere perché gli occhi erano pieni di lacrime a causa del vento. Aprì la bocca e urlò come un dannato, aggiungendo la sua voce alla bufera.

Dannazione, non sarebbe andato giù come un fifone. Niente giù la testa, nessun patetico Oh-ti-prego-Signore-salvamiiii. Fanculo. Avrebbe affrontato la morte a zanne scoperte, col corpo teso e il cuore palpitante non dalla paura, ma da un intero carico merci di...
"Colpiscimi, Grande Mietitrice!"

*         *         *

Quando Qhuinn provava ad alzarsi in volo, Blay aveva la canna della pistola puntata verso gli alberi e continuava a sparare come se avesse una riserva illimitata di piombo - che non aveva.

Un cazzo di casino. Lui, John e Rhage erano senza rinforzi; non c'era modo di sapere quanti assassini ci fossero in quei boschi; e per l'amor di Dio, tutto quello che quell'antico aeroplano stava facendo era lasciare una nube tossica di fumo al suo risveglio mentre andava a passo svelto come se fosse una passeggiata domenicale.

Oh, e quel Piano Operativo di Sicurezza era ben lontano dall'essere a fottuta prova di proiettile, ma evidentemente aveva del carburante.
Qhuinn e Z non ce l'avrebbero fatta. Si sarebbero schiantati in quella foresta alla fine del campo - presumendo che non sarebbero saltati in aria prima.

In quell'istante, quando sapeva che in un modo o nell'altro un incendio era imminente, lui si divise a metà. La sua parte fisica restò ancorata al respingere l'attacco, le braccia dritte in fuori,  gli indici che sparavano fuori le pallottole, gli occhi e le orecchie che seguivano i rumori e la vista dei lampi dalla canna e i movimenti del suo nemico.

L'altra parte di lui era in quell'aeroplano.
Era come se stesse guardando la propria morte. Riusciva a immaginare chiaramente le vibrazioni violente dell'aereo, i sobbalzi fuori controllo sul terreno, e la vista di quella fila di alberi venirgli incontro - sicuro come se stesse guardando con gli occhi di Qhuinn e non coi propri.

Quello spericolato figlio di una puttana.
C'erano state così tante volte in cui Blay aveva pensato: Adesso si fa ammazzare.
Così tante volte fuori e sul campo.
Ma ora era la volta buona -
Il proiettile lo colpì alla coscia, e il dolore che si propagò dalla gamba al suo cuore gli disse chiaro e tondo che doveva prestare tutta la sua attenzione al combattimento. Se voleva vivere, doveva concentrarsi.

Tuttavia anche mentre la sicurezza lo colpiva, c'era stato un mezzo secondo in cui aveva pensato: Facciamola finita ora. Basta con tutte le stronzate e le punizioni della vita, i ci siamo quasi, i se solo, l'implacabile agonia cronica in cui era stato... era così stanco di tutto quanto...
Non aveva idea di cosa gli fece colpire la neve.

Un attimo prima stava fissando l'aereo in attesa di vederlo esplodere in mille pezzi. Quello successivo era col torace a terra, i gomiti infossati nella terra ghiacciata, la gamba ferita che pulsava.
Pop! Pop! Pop -
Il rombo fu interrotto dal rumore dei proiettili talmente forte che abbassò la testa, come se volesse evitare la palla di fuoco della fusoliera in fiamme.
Ma non c'era né luce né calore. E il suono veniva dall'alto...

In quota. Quel secchio di viti era in aria. Sopra di loro.
Blay attese un secondo prima di guardare su, giusto nel caso che fosse stato colpito alla testa e la sua percezione della realtà fosse fottuta. Ma no - quel pezzo di merda di aereo agricolo era in cielo, fece un'ampia virata e partì nella direzione che, se fosse rimasto in quota, avrebbe portato Qhuinn e Z al complesso della Confraternita.
Se erano fortunati.

Cavolo, quel passaggio volante non era il massimo - non era un'aquila che andava dritta nel cielo notturno. Era più come una rondinella appena uscita dal nido - con un'ala rotta -
Avanti e indietro. Avanti e indietro, da lato a lato.
Da quel punto pareva più come se avessero fatto l'impossibile a decollare... solo per un veloce schianto e un bruciare nella foresta...

Dal nulla, qualcosa lo prese al lato del viso, colpendolo così forte che s'inarcò all'indietro e quasi perse la presa sulle sue calibro quaranta. Una mano - era stata una mano che aveva preso il suo bel faccino come una palla da basket.

E poi un peso massimo gli saltò sul petto, schiacciandolo sul manto nevoso, facendolo esalare così forte che si domandò se doveva guardarsi attorno per cercare il suo fegato.
"Vuoi tenere giù questa cazzo di testa?" sibilò Rhage al suo orecchio. "Stai per essere colpito - di nuovo."
Mentre l'interruzione dello sparare passava da pochi secondi a un intero minuto, i lesser emersero dagli alberi di fronte, il quartetto di assassini avanzava attraverso la neve con le armi tese e pronte.

"Non muoverti," sussurrò Rhage. "Bastiamo in due a giocare questa partita."
Blay fece del suo meglio per non respirare pesantemente quanto il bruciore nei polmoni richiedeva di fare. Provò anche a non starnutire mentre i fiocchi di neve gli pizzicavano il naso a ogni inalazione.
Aspetta.
Aspetta.
Aspetta.
John era a un metro di distanza, sdraiato in una posizione contorta che fece sobbalzare il cuore di Blay -
Il ragazzo alzò velocemente i pollici in alto, come se gli stesse leggendo nella mente.
Grazie. Cazzo.

Blay fece correre lo sguardo intorno senza cambiare l'imbarazzante angolazione della testa e, con discrezione, scambiò una delle pistole con un pugnale.
Quando un ronzio forzato iniziò a vibrare nella sua testa, calibrò i movimenti dei lesser, le traiettorie, le armi. Aveva quasi terminato i proiettili, e non c'era tempo di prendere il caricatore pieno dalla cintura - e sapeva che John e Rhage erano nella stessa situazione.

I coltelli che V aveva fatto a mano per ognuno di loro erano la loro unica risorsa.
Più vicino... più vicino...
Quando gli assassini arrivano a portata d'armi, il suo tempo fu perfetto. Come quello degli altri.
Con una mossa coordinata e improvvisa, si alzò in piedi e pugnalò i due più vicini a lui. John e Rhage presero gli altri -

Quasi subito, altri assassini uscirono dai boschi, ma per qualche ragione, probabilmente perché la Lessening Society non armava bene le reclute, non c'erano proiettili. La seconda ondata arrivò attraverso la neve col tipo di armi che ti aspetti in uno scontro nei vicoli - mazze da baseball, piedi di porco, chiavi inglesi, catene.

Buon per lui.

Era talmente incazzato che preferiva fare a pugni.

12 commenti:

  1. Grazie Christiana, si fa sempre più bello!
    Cao
    Dany

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Dany. Sì, comincia a diventare interessante!

      Elimina
  2. GRAZIE!!!!.....OGNI CAPITOLO è DA DIVORARE.....DANY

    RispondiElimina
  3. Christiana ! Che capitolo emozionante ! Bello bello i fratelli sono stupendi ! che emozione sempre in crescendo grazie x il lavoro prezioso che fai ! Ciao alla prossima un abbraccio Adele

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a entrambe, ma è merito della Zietta, mica mio! ;)

      Elimina
  4. Emozionata dal capitolo, ho scritto cao invece di ciao! Comunque abbiamo un'altra Dany e sta diventando sempre più complicato per te distinguere tra tutte, vero?
    Allora da Daniela, per non confonderti, sono diventata Dany e ora diventerò Dany57; speriamo sia l'ultimo cambio......
    Ciao Christiana e spero che mercoledì arrivi velocissimo!
    Dany57

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahhahahhahhahahhah, ma io rispondo cmq vi chiamiate!!! Grazie a tutte!

      Elimina
  5. Grazie mille per lo splendido lavoro!! Ogni settimana mi leggo un capitolo in lingua originale e penso "beh, più o meno ho capito tutto..." poi leggo la tua traduzione e mi accorgo di aver equivocato un sacco di cose! XD Sei la mia salvezza!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahhahhahhahha, speriamo nn abbia equivocato io, Sarah!!!! Grazie del supporto!

      Elimina
  6. ciao. a quando la prossima traduzione. è da poco che ho scoperto questa saga ma mi sono subito innamorata di Qhuinn e Blay. Li adoro. A quando le parti veramente hot tra i due. Sai anche dove si possono trovare i capitoli in inglese. Grazie mille e complimenti per le traduzioni ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao a te. Io posto un capitolo a settimana, il mercoledì e quelli HOT, i primi almeno sono il 27 e il 28!

      Elimina
    2. ti ringrazio...allora ci sarà da aspettare ancora un pochetto eh..beh ne vale sicuramente la pena ;) sai per caso dove si può trovare il pdf in inglese? grazie ancora

      Elimina